Con l‘irruzione di ieri degli “Studenti dell’Università di Pisa per il Diritto allo Studio” per richiamare l’attenzione sull’emergenza abitativa studentesca e per chiedere azioni concrete all’Università, il CdA ha approvato una mozione per chiedere la convocazione urgente della CUT (Conferenza Università e Territorio).
Una richiesta di convocazione già anticipata durante il confronto acceso di ieri fra studenti e consiglio di amministrazione. Gli studenti chiedevano infatti che l’Università prendesse in considerazione attraverso un censimento di mettere a disposizione immobili di sua proprietà per risolvere la situazione abitativa. Un’ipotesi che si è scontrata con il rifiuto del Rettore Massimo Augello motivato da vincoli di legge esistenti, come ribadito dalla mozione approvata.
Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, si legge nella mozione ha “ribadito che l’uso degli immobili dell’Ateneo è sottoposto ai vincoli di legge” e che “i percorsi istituzionali, propri delle diverse amministrazioni pubbliche, non possono essere confusi né sovrapposti” ha espresso “viva preoccupazione per la crescente carenza di alloggi da riservarsi agli studenti universitari”.
Da qui la richiesta di convocare con la massima urgenza la CUT “per discutere con gli altri soggetti pubblici possibili iniziative comuni e ipotesi di interventi idonei a offrire soluzioni al problema”.
In virtù della gravità e della necessità di condividere il problema il CdA ritiene opportuno che alla riunione partecipino anche i “membri del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo”.
Una mozione che con ogni probabilità non incontrerà il favore degli “Studenti dell’Università di Pisa per il Diritto allo Studio”, che già ieri hanno detto di ritenere inutile la convocazione della CUT a queste condizioni.
“Durante il CdA – scrivono – gli studenti hanno discusso per varie ore col Rettore Augello, chiedendo che l’università si dia disponibile ad un censimento degli immobili utilizzabili per l’emergenza abitativa. Su queste basi l’eventuale convocazione di una CUT avrebbe una sua funzionalità, in caso contrario, come è successo l’anno scorso, questa conferenza non risolverà nulla e sarà una vetrina e una spartizione degli immobili tra i poteri forti della città”.
Sull’emergenza abitativa studentesca è intervenuta anche Una città in comune per esprimere solidarietà “agli studenti universitari che in questi mesi stanno portando avanti in città una importante battaglia sulla questione del diritto alla casa ed in particolare il diritto all’alloggio”.
“Le case e gli alloggi ci sono – dice la lista civica – ma vengono lasciati vuoti, favorendo il mercato nero degli affitti e le svendite da parte degli enti pubblici. Sono decine e decine gli immobili di proprietà pubblica lasciati vuoti, a disposizione per essere svenduti all’interno dei piani di alienazione, per fare cassa e non per garantire diritti. Questo è il problema di questa città. Stiamo parlando di immobili che potrebbero essere facilmente riutilizzati a fini sociali e abitativi. La lista è lunga: dal Fossabanda, a via da Buti fino alla Mattonaia”.
Durante il CdA di ieri gli studenti hanno anche chiesto che il Rettore si esprimesse sullo sgombero della palazzina Feroci, dove da più di un anno vive l’esperienza di Spot, uno studentato occupato autogestito dove trovano alloggio alcune decine di studenti. Una questione su cui il rettore Augello ha affermato di non avere le competenze per intervenire.