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La Fondazione Dopo di Noi presenta il nuovo centro per disabili

147-VISTA ESTERNA

16 milioni di euro, un pool di aziende toscane, 25.000 mq di terreno e una struttura di 4.500 mq dove sorgerà il nuovo centro socio assistenziale ideato dalla Fondazione Dopo di Noi – ONLUS. Braccio operativo della Fondazione Pisa, la Onlus è nata per creare e gestire il futuro centro, pensato per dare una risposta privata al bisogno espresso da persone adulte portatrici di particolari disabilità (sindrome di down, autismo, sindrome spastica, ecc) non gravi, le cui famiglie di origine non riescono a provvedere adeguatamente, sia oggi che in prospettiva.

Questa mattina (venerdì 25 luglio, ndr) la presentazione del progetto da parte del Presidente della Fondazione Dopo di Noi, Francesco Gambini, e del Presidente della Fondazione Pisa, Avv. Claudio Pugelli.

L’operazione è stata annunciata a dicembre del 2013; in primavera la definizione del progetto e l’affidamento dei lavori, mentre la scorsa settimana è stato aperto il cantiere. Il centro sorgerà in località Carraia nel Comune di San Giuliano Terme, su un terreno di circa tre ettari, già acquisito dalla ONLUS. Il progetto architettonico è stato redatto dallo studio CSPE (Centro Studi Progettazione Edilizia), e specie sul versante tecnico è stato preliminarmente condiviso con la Società della Salute. Collaborazione sul progetto c’è stata anche con la Scuola Sant’Anna di Pisa, che ha condotto un’indagine sul bisogno del territorio e quindi sulla definizione della capienza di una simile struttura.

 

 

Strutturato per ospitare a regime 100 assistiti, di cui parte in regime residenziale e parte in regime di permanenza giornaliera, il centro non fornirà assistenza sanitaria ma solo socio assistenziale. Per l’operatività del centro è previsto un organico di almeno 100 persone, tra personale assunto direttamente e servizi esternalizzati, ma la Fondazione non si sbilancia ancora sul piano di gestione che avrà la struttura: “Molte cose sono ancora da definire”, hanno detto Gambini e Pugelli.

4.500 mq quindi, le volumetrie attualmente autorizzate e in fase di costruzione, ma non si escludono ulteriori ampliamenti visto che lo spazio acquistato dalla Fondazione è di 2.5 ettari. L’edificio si articola su due piani, un ampio seminterrato con possibilità di gestione del verde da parte degli stessi ospiti e spazio parcheggio. Al piano terra le 40 camere e al primo piano un grande soppalco per gli spazi comuni. Tetto ricoperto di vegetazione e struttura in legno e acciaio, con tutti gli accorgimenti per gli interni adatti alla particolare utenza che li ospiterà.

Un’operazione ambiziosa visto non solo il costo di realizzazione della struttura, ma anche quelli di gestione. Un progetto che punta ad autofinanziarsi – tramite le rette dei singoli ospiti – ma che non esclude di operare in regime di convenzione con le strutture pubbliche. “L’attività che intendiamo sviluppare – ha spiegato Gambini – sarà svolta in corretta integrazione con le specifiche funzioni pubbliche competenti per materia e per territorio, confidando che da tali enti venga riconosciuto, ed adeguatamente supportato in via continuativa nel tempo, l’impegno ideativo e di risorse materiali che abbiamo voluto mettere in campo con questa iniziativa”.

I soldi investiti dalla Onlus provengono da risorse proprie e per l’affidamento dei lavori la Fondazione ha svolto una ricerca di mercato, con l’intenzione, espressa nelle parole di Gambini e Pugelli “di individuare i più qualificati fornitori cui affidare la realizzazione delle opere e degli impianti”. Al termine della ricerca, aggiungono, “sono state reperite le ditte ritenute maggiormente idonee, sia sotto il profilo della qualità che della convenienza economica, a ricevere gli occorrenti affidamenti”.

“Alle ditte affidatarie dei vari lavori, in prevalenza del nostro territorio e comunque tutte in ambito regionale, è stata chiesta fideiussione bancaria pari al 110% dell’importo dei lavori a favore della ONLUS committente a garanzia della esatta esecuzione dei lavori nel più assoluto rispetto dei termini convenuti per il termine e per il collaudo dei lavori affidati”, ha spiegato l’avv. Pugelli, puntualizzando più volte che l’intenzione è di rendere operativa la struttura “entro giugno 2016”.

 

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