Una svalutazione di 400 mila euro per la Mattonaia e un surplus di 1,1 milione di euro per i lavori pubblici con cui l’immobile va in permuta. Il costo dei lavori, il cui progetto è stato rivisto, per Lungarno Pacinotti, via Pietrasantina e la piazza restrostante la chiesa di san Michele in Borgo, passa da 3,3 milioni a 4 milioni di euro.
La pubblicazione dell’asta pubblica, dice l’assessore Andrea Serfogli, è prevista per settembre. Ancora da stabilire se ad essere inclusa nella gara saranno i lavori per le fognature di Marina di Pisa, il cui importo è di 1,7 milioni di euro.
Questa l’operazione che è stata presentata ieri in commissione e che andrà in votazione nella variazione del piano triennale delle opere pubbliche.
Per la Mattonaia, per cui si attende l’asta pubblica la cui indizione era stata annunciata entro il luglio del 2013, già da tempo è programmata una vendita in permuta, ovvero, il bene verrà dato in cambio di lavori pubblici. Nello specifico: il rifacimento del manto stradale di Lungarno Pacinotti, via Pietrasantina e la risistemazione della piazzetta interna alla Mattonaia su cui affaccia il retro della chiesa di San Michele in Borgo.
Nel bilancio di previsione approvato nel 2013 per il 2014, il valore dello stabile era stato indicato in 3,3 milioni di euro, un importo pari a quello dei lavori da realizzare, che oggi sale di circa 700 mila euro.
Un milione circa l’intervento per il Lungarno Pacinotti, 2,4 milioni per la riqualificazione di via Pietrasantina e 580 mila euro per la piazza. Lavori che l’amministrazione ha valutato di poter finanziare sostituendo in toto o in parte il corrispettivo del contratto d’appalto con il trasferimento della proprietà di beni immobili che le appartengono, nello specifico la Mattonaia.
A finanziarli dunque sarà da un lato la Mattonaia e dall’altro 1,1 milione di euro che, spiega Serfogli, saranno reperiti in bilancio da voci come l’avanzo di amministrazione.
Un’operazione che non piace al gruppo consigliare Una città in comune – Prc che lunedì chiederà lo stralcio della Mattonaia dalla variazione. E contemporaneamente il “congelamento” del piano delle alienazioni.
“In un momento in cui il mercato immobiliare è fermo – sottolinea il consigliere Ciccio Auletta – la messa in vendita del patrimonio pubblico si traduce in una svendita e in una svalutazione”.
Se non c’è una preclusione assoluta alla vendita di una parte degli immobili pubblici, spiega Virgilio Barachini dell’Unione Inquilini, “questa è però inaccettabile in un momento in cui la situazione abitativa assume a dimensione di emergenza e le case mancano”.
Per la Mattonaia, costruita con fondi per l’edilizia popolare, l’Unione Inquilini chiede, come già ha fatto per gli alloggi di Sant’Ermete in attesa di demolizione, che gli appartamenti vengano assegnati agli sfrattati che provvederebbero alle risistemazioni necessarie in autorecupero.
Solo all’Unione Inquilini, spiega Barachini “abbiamo più di 100 persone sotto sfratto. Fino a settembre il vice prefetto ha accordato la sospensione degli sfratti. Scaduto quel termine, se non sarà reso disponibile un numero di alloggi adeguato a dare una sistemazione abitativa decorosa, con canoni compatibili, saremo costretti a invitare le famiglie su cui pende uno sfratto con ordinanza di sgombero con forza pubblica, ad occupare le case popolari ancora sfitta. Siamo sempre stati contrari all’occupazione di alloggi popolari, ma se non avremo alternativa questa sarà la strada”.
La Mattonaia rappresenta una sorta di simbolo in città dell’edilizia residenziale pubblica. “Dieci anni fa – ricorda Barachini – sette degli appartamenti erano già pronti per essere consegnati. Oggi l’immobile è lasciato al degrado”.
Con fondi commerciali inutilizzati e appartamenti vuoti dove i piccioni hanno il sopravvento. Un edificio, tra l’altro, dove oggi sarebbero anche necessari interventi per abbattere le barriere architettoniche.
“La situazione della Mattonaia giova alla città di Pisa?” si chiede il Municipio dei Beni Comuni.
Ma soprattutto da chiedersi è se esista un privato che, visto l’andamento delle vendite immobiliari, voglia farsi carico di acquisire un immobile i cui appartamenti per essere immessi nel mercato ed essere appetibili avranno bisogno di importanti interventi di ristrutturazione.
per gli sfrattati non credete che sia un lusso dargli appartamenti in centro e forse anche gratis ? Agli sfrattati occorrerà dare una sistemazione veloce e dignitosa, non necessariamente in centro storico. Mi par di capire che con questi atteggiamenti demagogici la mattonaia marcirà del tutto con grande mortificazione per la bellezza del centro storico di Pisa. E’ una vergogna immensa continuare così.
La mattonaia è un ecomostro costruito senza nessun criterio nel centro che più centro non si può. Va demolita, mattone per mattone, e magari liberato quello spazio per creare una piazza dalla quale si possa godere anche della vista dell’abside di San Michele in Borgo. Demolire l’orrore e recuperare/consolidare il poco di storico che è rimasto.
Quanto agli alloggi: non mi si venga a dire che con tutto il patrimonio sfitto del Comune di Pisa non si riesce a trovare qualcosa di più che dignitoso altrove.