Sgomberato SPOT, lo studentato autogestito allestito a Palazzo Feroci tra via della Faggiola e via dei Mille, che è stato posto sotto sequestro preventivo. Questa mattina intorno alle 7.30 sul posto sono arrivati alcuni reparti della polizia. Complice il mese di agosto e le vacanze estive infatti nessuno degli studenti che abitualmente vivevano all’interno dell’immobile erano presenti.
Sgombero, che gli studenti definiscono “vigliacco”, avvenuto a palazzo vuoto dopo circa un anno e mezzo di esperienza: Palazzo Feroci è stato infatti occupato il 16 aprile 2013.
Sei , sette gli studenti che negli ultimi tempi vi alloggiavano in modo stabile, ma spiega Kevin “Spot è stato anche un punto di appoggio per cercavano casa, o per gli studenti vincitori di un alloggio e in lista di attesa”.
“Abbiamo occupato Palazzo Feroci – spiegano gli studenti – per contrastare il caro affitti in città e costruire una prima, parziale soluzione all’emergenza abitativa, andando a sottrarre dai piani di alienazione dell’Università un immobile pubblico, che fino a pochi anni fa ospitava un dipartimento universitario”.
Sotto accusa dunque lo “spreco” del patrimonio universitario, ma anche comunale: “L’Ateneo e le sue politiche concorrono ad aggravare la precarietà abitativa. Come abbiamo ribadito anche con i blocco dell’ultimo CdA d’Ateneo l’Università di Pisa, favorendo rendita e speculazione, ha per esempio acquistato per 9 milioni di euro l’ex Convento delle Benedettine dal grosso immobiliarista Madonna per costruire una foresteria di lusso, ancora chiusa, per docenti stranieri. Si tratta di soldi sottratti alle esigenze della didattica e della formazione”.
Ma sotto accusa sono anche la residenza del ARDSU di via da Buti, la Paradisa e Santa Croce in Fossabanda di proprietà del Comune, “un patrimonio pubblico che viene fatto marcire o lasciato in utilizzato”.
A settembre, con la ripresa dell’anno accademico, gli studenti annunciano la ripresa della lotto contro l’emergenza abitativa studentesca. “A Pisa – dicono – ci sono oltre 3 mila studenti con un reddito familiare inferiore asi 19 mila euro l’anno. L’ARDSU ha messo a disposizione solo 1523 posti letto, in una città dove i prezzi delle stanze oscillano dai 250 ai 350 per una singola, e fra i 180 e i 250 per una doppia, che non di rado sono in case malmesse e fatiscenti”.
Per tutti questi motivi “al Rettore Massimo Augello e al consiglio di amministrazione – concludono – facciamo presente come non si siano affatto liberati della patata bollente di Palazzo feroci: un problema socialmente radicato se non viene risolto non può che riproporsi in altre forme”. A sgombero concluso, una decina di persone si è diretta davanti alla sede chiusa del Rettorato dove è stato appeso lo striscione che recita “Sgomberi estivi, la risposta del Rettore all’emergenza abitativa”.