Cari Lettori,
puntata speciale oggi per InQuadriamo il diritto!
Un appuntamento unico per le due settimane a cavallo di ferragosto, una sfida non da poco per chi vi scrive … posso davvero continuare a parlarvi seriamente di diritto proprio nel bel mezzo dell’estate? No, non posso! Chi è sotto l’ombrellone non avrà certo voglia di mettersi a leggere articoli di diritto, e chi è già tornato a lavoro (o, peggio, chi in vacanza non ci è proprio andato!) a maggior ragione avrà soltanto voglia di rilassarsi senza pensare a niente. Quindi, per questo special number di InQuadriamo il diritto ho pensato di parlare di diritto curiosando tra codici e leggi, alla ricerca delle norme più strane create dal nostro legislatore.
Partiamo da una “chicca” che mi ha sempre affascinato, sin dai tempi dell’università.
Il nostro codice civile dedica ben tre articoli (e, precisamente, gli articoli 924, 925 e 926) a coloro che, per qualche motivo, una bella mattina si svegliano e decidono di mettersi ad inseguire sciami d’api, colombi, conigli, pesci ed altri animali. Quando leggo questi articoli mi immagino sempre la scena di Tizio che, munito di retino, corre eroicamente dietro ad un enorme sciame d’api, o a Caio che insegue le sue amate carpe nuotando come un disperato, o a Sempronio che saltella inseguendo il suo coniglietto adorato. No, non sono impazzita. Il codice civile disciplina veramente queste ipotesi, stabilendo, ad esempio, che “il proprietario di sciami di api ha diritto di inseguirli sul fondo altrui, ma deve indennità per il danno cagionato al fondo; se non li ha inseguiti entro due giorni o ha cessato durante due giorni di inseguirli, può prenderli e ritenerli il proprietario del fondo”. Ora, a parte la formulazione parecchio contorta della norma, la domanda – tra il serio e il faceto – è una ed una soltanto: ma non sarà il caso di mettersi a scappare davanti ad uno sciame di api, piuttosto che iniziare ad inseguirlo per giorni e giorni?!
Altra “perla”, stavolta proveniente dal codice di procedura civile, che ci mostra con tutta evidenza che la passione per l’entomologia del nostro legislatore non si limita solo all’interesse per gli sciami d’api, ma anche a quello per i bachi da seta. Si, avete capito bene: bachi da seta. L’articolo 516 del codice di procedura civile stabilisce che “i bachi da seta possono essere pignorati solo quando sono nella maggior parte sui rami per formare il bozzolo”. Anche qui, ogni volta che leggo questa norma mi immagino un ufficiale giudiziario che, pronto per eseguire il suo pignoramento, si trova impietrito davanti ad alberi con i rami pieni zeppi di bachi da seta!!
Restiamo all’interno del codice di procedura civile e concludiamo in bellezza con l’articolo 51, che indica le ipotesi nelle quali il giudice ha l’obbligo di astenersi dal giudicare una causa. Leggendo queste ipotesi scopriamo che il giudice ha l’obbligo di astenersi, tra l’altro, “se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuno dei difensori”, e “ se egli stesso o la moglie ha causa pendente o grave inamicizia o rapporti di credito o debito con una delle parti o alcuno dei suoi difensori”. Avete notato niente di strano? No? Rileggete bene: “se egli stesso o la moglie”. La norma dà per scontato che il giudice sia un uomo… ma se il giudice è una donna?! Perché non si contemplano i mariti?! Nell’attesa che il legislatore si accorga, finalmente, della clamorosa svista, ne approfitto per avanzare una semplicissima proposta di riforma della norma. Scriviamo “se il giudice o il coniuge”, e non ci si pensa più!
Sulle curiosità e sulle stranezze del mondo del diritto si potrebbe parlare a lungo, ma non ad agosto, non nelle uniche due settimane di sole di questa estate che sembrava un autunno, non in uno di quei pochi periodi dell’anno nei quali possiamo provare ad allentare la corda e a goderci un po’ di sano riposo. Mi fermo qui, a chi è in vacanza auguro di rilassarsi il più possibile e a chi è a lavoro auguro di non stressarsi oltre il dovuto … io vi aspetto qui, per riprendere insieme il nostro appuntamento settimanale!
Buone vacanze a tutti!
Francesca Bonaccorsi
Se leggiamo alcuni regolamenti di polizia urbana, ci rendiamo conto da quanti anni non vengono letti e quindi aggiornati, anche da quei municipi “virtuosi” e/o “efficienti.
Come si dice in Toscana, queste sono ” cercate con il lanternino”
La ringraziamo per averci fatto divertire anche con una materia così ostica per non addetti ai lavori
cordialmente
Le api scappano spesso, come ogni apicultore sa…