“Multe per 6,5 milioni di euro, pagano pendolari e turisti” titolava il Tirreno il 22 luglio scorso. Il riferimento era alla classifica delle multe pro-capite stilata come ogni anno dal Sole 24 Ore e che per il 2013 ha piazzato Pisa all’ottavo posto. Classifica costruita dividendo il totale incassato dalle contravvenzioni per il numero di patentati presenti nel territorio comunale e considerata quindi fuorviante, soprattutto dall’amministrazione pisana. L’assessore al bilancio e tributi Andrea Serfogli fa sapere che solo il 13% delle 150.179 multe combinate nel 2013 è stato notificato a residenti e che del restante 87%, il 33% circa è a carico di cittadini residenti all’estero. Il problema è che tra 2012 e 2013 il Comune ha incassato solo il 39% dei 5.717.000 di euro di sanzioni notificate all’estero, limitandosi a raccogliere i 2.256.000 di euro pagamenti spontanei e senza dare seguito alla procedura attraverso ulteriori ingiunzioni.
Il dato incide naturalmente sul bilancio comunale e contribuisce ad abbassare la performance di Sepi, società in house del Comune di Pisa che si occupa di riscuotere le entrate. Performance già criticate nella relazione alla delibera di bilancio 2013 dei revisori dei conti, che invitano Palazzo Gambacorti a diffidare Sepi “a procedere con maggiore celerità nelle attività di recupero” .
Che l’efficienza del recupero dipenda strettamente dalle contravvenzioni spedite all’estero è evidente dall’importanza del dato, un 33% da comparare ad esempio con il 4% fatto registrare a Milano nel 2011, e dal fatto che il numero sia in aumento. Dai 50.731 accertamenti del 2012 si è passati infatti ai 58.233 del 2013. Anche se non disponiamo di dati precisi, considerato che nel 2013 il 57% delle multe totali è stato accertato dai varchi elettronici è facile ipotizzare che la grande maggioranza dei verbali spediti oltre confine siano relativi all’accesso in Ztl.
Per riscuotere le multe Sepi può solo sperare nella coscienza civica degli stranieri
I verbali degli accertamenti vengono inoltrati dalla Polizia Municipale alla Sepi, che si occupa dell’invio delle notifiche all’estero tramite la società TecnoTraffico srl, alla quale ha affidato il servizio in appalto. A quel punto Sepi può solo sperare nella coscienza civica degli stranieri sorpresi ad infrangere il codice della strada. Diversi Comuni in Italia hanno stretto accordi con società di recupero crediti specializzate in attività all’estero, come la Nivi credit che ha collaborato con l’amministrazione milanese fino al giugno 2014 e che continua a farlo con quelli di Mantova, Siena, Arezzo, Viareggio e altri centri toscani. L’assessore Serfogli allontana ipotesi di questo tipo: “Sarebbero soldi buttati via, servirebbero solo a far ingrassare un soggetto esterno”.
Gli stranieri che prendono più multe sono i tedeschi, seguiti da statunitensi, francesi e inglesi
Proprio la Germania però non ammette né l’utilizzo delle vie postali da parte di autorità estere per la notifica né quello dell’affidamento all’autorità consolare. Per recapitare una multa ad un residente in Germania Sepi si rivolge ad una specifica autorità, oppure in alternativa direttamente al singolo pubblico registro a livello provinciale, dopo aver individuato la competenza territoriale tramite la targa. Una volta ottenuti i dati del proprietario del veicolo la società provvede a compilare il verbale in tedesco ed a richiedere la notificazione all’autorità competente, da individuare previa consultazione della cartina amministrativa tedesca.
A venire in aiuto alla Sepi potrebbe essere la direttiva europea 201/82/UE (attuata con il D.Lgs 4 marzo 2014 n.37), che dovrebbe permettere alle autorità nazionali designate allo scambio dei dati di immatricolazione dei veicoli, comprese le informazioni sui proprietari del mezzo. Questo sfruttando EUCARIS, il sistema telematico in dotazione al Dipartimento trasporti terrestri utilizzato fino ad oggi esclusivamente per la verifica sui mezzi provenienti dall’estero da immatricolare in Italia. Unica eccezione l’Olanda, che permette di utilizzare EUCARIS per l’ottenimento di dati utili alle notifiche.
La direttiva dovrebbe fissare inoltre i criteri da seguire per le procedure conseguenti al mancato pagamento della sanzione e stabilire le regole per l’esecuzione della decisione finale relativa alla riscossione. Ma “ad oggi – spiega la Sepi nella relazione tecnica – non abbiamo ancora notizie certe sulla data di avvio del nuovo sistema”.
Vorrei testimoniare brevemente su un fatto accaduto a me: nel 2008 ho lavorato per una società come tecnico informatico a progetto (per meno di 2 mesi) – in quel periodo un durante un normale controllo stradale dei Carabinieri l’auto dell’azienda per cui lavoravo venne multata (non per mia responsabilità ne per infrazioni alla guida ) per irregolarità sul libretto di circolazione (mancata revisione biennale alla scadenza da parte del proprietario auto). I Carabinieri mi dissero di consegnare la multa all’azienda e ritirarono il Libretto di Circolazione. Subito avvisai l’azienda telefonicamente e mi autorizzarono a rientrare SUBITO alla sede azienda (nei pressi di Pisa) – consegnai la multa al datore di lavoro, lavorai ancora poche settimane (a fine mese detti dimissioni per giusta causa, l’azienda non pagava gli stipendi). Passano 4 anni, a fine Ottobre 2012 ricevo una notifica da Equitalia (la multa in origine di 154 euro era salita a 754 euro – l’azienda non aveva MAI pagato la multa). Equitalia mi ha poi concesso a fine 2012 una rateizzazione : ho potuto pagare solo 3 rate, l’ex-datore lavoro è in fallimento. Equitalia minaccia pignoramento dei miei beni entro il 30/10 p.v.