Doveva essere una festa per tutti gli sport, ma come spesso accade nel nostro paese, il “calciocentrismo” ha prevalso anche questa volta, lasciando un po’ di amarezza alle atlete di altri sport che sono state considerate ormai a notte fonda, quando tutti stavano andando via e la festa poteva dirsi conclusa.

L’evento, che si è tenuto qualche sera fa a Porta a Mare, era inserito nell’ambito della seconda edizione della Festa dello Sport organizzata dalla Scuola Calcio Pisa Ovest, ma doveva essere l’occasione per celebrare atleti particolarmente meritevoli del territorio di tutte le discipline.

I premi in realtà sono stati distribuiti, ma in tutta fretta e qualcuno è rimasto scontento. E ieri sui social network diverse persone hanno fatto notare che sono rimaste escluse dalla presentazione sul palco le squadre femminili under 14 e under 19 di hockey del Cus (quest’ultima ha vinto il titolo di campione d’Italia), nonché la Pallavolo ospedalieri: “Sono solo i singoli atleti a salire sul palco. Le squadre stanno sotto a battere le mani”, ha scritto un genitore.

Fabrizio Costanzo, padre di una delle bimbe che ha vinto lo scudetto Under 14 di hockey e dirigente della squadra, era lì a rappresentare tutto l’hockey femminile: “Tutto molto bello, bella serata”, racconta, “ma dopo mezz’ora dedicata a premiare gli atleti singoli, il resto della serata è passato per premiare i soliti noti e per parlare del Pisa. Che non ha vinto nulla. Noi del Cus avevamo 3 squadre campionesse d’Italia. Ma alla fine, a mezzanotte e mezzo, quando ormai non c’era più nessuno, come ha sottolineato lo stesso Battini dal palco, hanno dato spazio alle squadre. Io sono andato a ritirare la targa e solo per gentilezza mi sono trattenuto da dire altro”.

Costanzo racconta che anche l’assessore Salvatore Sanzo e Michele Ammannati sono stati criticati dai genitori e dai dirigenti di alcune squadre per la gestione della serata.

Anche Lucia Anita Di Chirico, dirigente del Cus, mostra un po’ di disappunto. “Non ero presente alla serata per problemi di salute, ma gli altri c’erano e mi hanno raccontato tutto. Sono la dirigente delle ragazze che giocano a hockey, e ho tenuto a parlare con l’organizzatore della manifestazione perché credo che sia mancata la visibilità agli altri sport, lasciando tutto lo spazio al calcio”.

“Intendiamoci – sottolinea – non è un problema di premi o di orari, ma di rispetto. Far aspettare delle ragazze giovanissime fino a notte inoltrata perché il calcio fa la parte del leone non mi sembra corretto. Ci fa piacere che esista una festa simile e che venga data attenzione agli e alle atlete del territorio, ma non è questo il modo. Non esiste solo il calcio: mi occupo di hockey da vent’anni ormai al Cus e qui ci sono 150 atleti che si allenano regolarmente. Non è il calcio, ma non meritano forse la stessa attenzione?”

Cinzia Colosimo
Gabriele Orsini