Il 16 ottobre scade la prima della Tasi, il nuovo tributo sui “servizi indivisibili” introdotto dal Governo Letta in sostituzione dell’Imu sulla prima casa. Ma non tutti i cittadini pisani sono chiamati a versarla. Ad essere esenti sono tutti gli inquilini e i proprietari di immobili dati in affitto, circa tredici mila secondo la stima fatta dall’Assessore Andrea Serfogli.
A questi si aggiungono altri 1.760 nuclei familiari proprietari residenti in case di proprietà dalla rendita catastale minima e dunque titolari di una detrazione superiore o uguale all’importo che avrebbero dovuto pagare.
In totale sono quasi quindici mila le famiglie pisane esentate dal pagamento del tributo sui servizi indivisibili.
Dalla Tasi l’amministrazione comunale attende un gettito di circa dieci milioni di euro, destinati alla copertura di servizi fondamentali quali l’illuminazione pubblica e le manutenzioni stradali, ma anche la polizia municipale, la sicurezza urbana e l’anagrafe.
A beneficiare di detrazioni, dall’importo variabile fra i 70 e i 190 euro, saranno 19.446 famiglie, sempre in ragione della rendita catastale della prima casa: un valore determinato dalle dimensioni dell’immobile, dagli anni di costruzione, dalla zona in cui si si trova e dalla tipologia.
Sono 941 le famiglie che beneficeranno di una riduzione del tributo di 190 pagando una Tasi annua di 31,76 euro; 2.178, invece, i nuclei che godranno di una detrazione di 180 euro per un importo del tributo compreso fra i 41 e i 97 euro, mentre 2.743 avranno uno “sconto” di 170 euro (per una Tasi fra i 107 e i 163 euro), 3.139 di 160 euro (Tasi fra i 172 e i 228 euro), 2.612 famiglie di 130 euro (tributo tra i 258 e i 314 euro), 2.407 di 110 euro (pagheranno fra i 334 e i 389 euro) , 1.983 di 90 euro (tasi fra i 409 e i 464 euro) e 3.389 di 70 euro (Tasi fra i 484 e i 595 euro annui), Complessivamente, come detto, sono circa 19.446 le famiglie che beneficeranno della detrazione decisa dall’amministrazione pari al 72% dei 27.037 proprietari di prima casa pisani soggetti al tributo (1.760, il 6,5%, invece, sono completamente esentati e 5.825, il 21,6%, sono i proprietari delle abitazioni di maggior pregio che, quindi, non hanno diritto ad alcuna detrazione). A queste detrazioni, basate sulla rendita catastale, poi l’amministrazione comunale ne ha aggiunta un’altra, per venire incontro alla situazione delle famiglie numerose : 25 euro di “sconto” per ogni figlio “under 26” a carico e residente nella stessa abitazione superiore al secondo.
Pisa, come in altri Comuni d’Italia ha deciso di applicare un aliquota generale sulla prima casa del 3,3 per mille, usufruendo della possibilità concessa dalla normativa di superare dello 0,8 per mille la soglia massima del 2,5, a patto di prevedere detrazioni ed esenzioni. Le prime case non sono gli unici immobili a cui sarà applicata la Tasi: dovranno pagare il tributo, con aliquota al 2,5 per mille, sia gli “immobili produttivi di reddito fondiario”, ossia i magazzini e i fondi commerciali utilizzati direttamente per attività d’impresa, che quelli destinati alla vendita ma non ancora ceduti dal costruttore, mentre i fabbricati rurali come gli annessi agricoli devono pagare un’aliquota dell’uno per mille.
Come pagare
La Tasi deve essere pagata in due rate utilizzando il modello F24: il primo acconto, corrispondente alla metà di quanto dovuto, dovrà essere pagato entro il 16 ottobre. Per il saldo c’è tempo sino al 16 dicembre.
L’importo esatto del tributo da pagare può essere conosciuto inserendo i dati relativi alla propria abitazione nel calcolatore ad hoc consultabile sul sito della Sepi cliccando su “calcolo Imu e Tasi”.
Lo sportello di Ricevimento al Pubblico della Sepi (Piazza dei Facchini, 16; tel. 050.220561) da mercoledi 17 fino a martedi 30 settembre e da lunedi 13 fino a giovedi 16 ottobre è aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.15 alle 15.45. Confermata anche l’apertura “normale” di lunedì mattina dalle 8.30 alle 12.30.