La scorsa settimana la presentazione del dossier dell’amministrazione sul patrimonio storico artistico cittadino, ieri l’annuncio da parte del Movimento 5 Stelle di un’interrogazione parlamentare sulla gestione dei beni culturali a Pisa.
Ad annunciarla insieme ai consiglieri e agli attivisti la senatrice del Movimento 5 Stelle Sara Paglini, in città per un sopralluogo ad un tratto del camminamento di mura recuperato con i progetti PIUSS.
Fra le questioni messe in evidenza dall’interrogazione infatti c’è la convenzione fra il Comune di Pisa e l’associazione culturale AMUR – Associazione per le Mura di Pisa, per la valorizzazione e la fruizione del tratto di mura tra piazza Maninn, la Torre di Santa Maria e quello prospiciente il Camposanto monumentale.
La convenzione affida all’associazione l’apertura di quella parte di camminamento, l’organizzazione di visite guidate, la pulizia del camminamento stesso e la predisposizione di materiale informativo fino al 31 dicembre 2014, ma prorogabile al 20 giugno 2015, in attesa della conclusione dei lavori e della messa a bando della gestione. Deliberato dalla Giunta il 15 luglio, l’affidamento fu annunciato pubblicamente in occasione di una cena di AMUR dal sindaco Marco Filippeschi.
“L’assegnazione temporanea a questa associazione – spiega il Movimento 5 Stelle – avvenuta senza alcuna discussione in Commissione e in Consiglio Comunale, è un fatto grave. Tanto più che alcuni dei membri dell’associazione, nata nel 2013 quando il progetto Piuss di restauro era avviato, sono legati al PD cittadino”.
A raccogliere le segnalazioni provenienti da Pisa, le senatrici pentastellate Laura Bottici e Sara Paglini, che già in passato si erano impegnate per il salvataggio della Biblioteca Universitaria, della chiesa di San Antonio in Qualquonia e per la vicenda delle tele scomparse al Museo di San Matteo.
“Con l’affidamento temporaneo ad AMUR – dice la senatrice Sara Paglini – sembra essere stata messa da parte l’idea dell’Associazione Amici di Pisa e degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani di costituire una Fondazione a capitale misto pubblico provato per la tutela e valorizzazione della mura. Ma la cosa più grave è che questa affidamento diretto, sebbene temporaneo, viola la Carta di Pisa (codice etico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali, ndr), che recita: l’amministratore deve astenersi dall’esercizio delle proprie funzioni o dalle prerogative legate alla sua carica nell’interesse particolare di individui o di gruppi di individui, a detrimento dell’interesse generale'”. Ed è proprio questo quanto sarebbe avvenuto secondo il Movimento 5 Stelle.
Da qui l’interrogazione parlamentare, che nel ricordare la vicenda dei quadri sottratti a museo di San Matteo e la discussa intesa sulla creazione di una squadra di volontari specializzati per la tutela dei beni culturali, arrivando alla convenzione con AMUR, chiede conto al Ministero dei beni culturali su quali azioni siano state compiute per verificare “i criteri di sicurezza e l’efficienza nella gestione del patrimonio culturale pisano”.