Divide e fa discutere la scelta di Enac di dare il via libera all’ampliamento della pista di Peretola fino a 2.400 metri. Dopo la notizia che il consiglio di amministrazione dell’Ente ha deliberato il sì all’allungamento, si è sollevato un coro di voci contrarie, in particolare della Regione Toscana e del sindaco di Pisa Marco Filippeschi.
Il presidente Enrico Rossi coglie l’occasione e tenta di rilanciare sulle infrastrutture: “Un sistema regionale integrato non si costruisce solo con gli aeroporti – sostiene – ma richiede anche infrastrutture di terra. Penso ad un sistema di collegamento tranviario e ferroviario per collegare e integrare i due aeroporti in modo da centrare l’obiettivo di 12 milioni di passeggeri, che Pisa da sola non potrebbe raggiungere, a causa della presenza del traffico militare. Per le infrastrutture di terra sono in corso due investimenti: il people mover a Pisa, che sarà terminato entro il 2015, e la tranvia tra la stazione e l’aeroporto di Firenze, i cui lavori dovranno concludersi entro il 2017”.
“Ma tutto questo non basta – aggiunge Rossi – Occorre realizzare anche un collegamento ferroviario veloce da Pisa a Firenze. Per farlo occorrono investimenti in tecnologia per velocizzare la circolazione dei treni, insieme ad un materiale rotabile più adatto ad accogliere i passeggeri dell’aeroporto. Si tratta di un investimento stimato in 40-50 milioni, necessari per integrare i due aeroporti e per far cessare ogni diatriba campanilistica, permettendo a tutta la costa di accedere più facilmente all’alta velocità. Accanto a questo occorre completare la Tirrenica tra Rosignano e Civitavecchia”.
E sull’interessamento spinto del governo verso tutto ciò che riguarda Firenze, alimentando in modo più o meno giustificato antichi campanilismi e rivalità, finalmente anche Rossi si esprime: “A fronte di importanti impegni assunti dal governo sul nodo infrastrutturale fiorentino sarebbe un errore dare l’impressione di non tenere in considerazione la costa e i suoi problemi di sviluppo. Oggi, con scelte chiare e risorse contenute da parte del governo, l’intera Toscana può fare un notevole salto di qualità, diventando più moderna e competitività, senza territori privilegiati né penalizzati”.
Se ne parla anche all’interno del PD Toscano. A prendere la parola è Carmine Zappacosta, responsabile infrastrutture del PD regionale che auspica “un incontro tra Regione, Enac e le società aeroportuali della Toscana per un chiarimento”.
“Il PD toscano – dice – sostiene la posizione già presa e contenuta nel Pit, che coniuga e mette in equilibrio il rispetto del territorio e lo sviluppo. La nuova pista di Peretola non deve essere neppure un metro in più di quanto occorre per la sicurezza. Come Pd daremo il nostro sostegno anche a una progettualità infrastrutturale che colleghi in maniera veloce i due aeroporti, a partire dal sistema ferroviario, e in tal senso un’occasione potrebbe essere anche il rafforzamento della Prato-Lucca-Pisa”.
Ribadiscono la propria contrarietà gli esponenti dell’area Civati del Pd. “Dopo quanto indicato da Enac – dichiara Stefano Landucci – la questione aeroporti torna nel dibattito politico, a Pisa i toni sono sempre stati forti ma al solito temiamo che lo rimarranno solo a parole. Noi come area Civati, abbiamo sempre dichiarato la nostra contrarietà ai progetti in atto per motivi di carattere ambientale che sono sotto gli occhi di tutti. Credo che questo debba avere delle conseguenze chiare in vista delle prossime regionali. Altrimenti al solito rimane un giochino delle parti. Noi ci saremo e presto presenteremo un nostro candidato presidente alternativo e un programma per la Toscana con forti discontinuità, su Sanità e ambiente in modo particolare”.
Attenzione al tema infine, anche dalle forze di opposizione. A sottolineare il peso peso politico, socio-economico e ambientale della scelta di appoggiare la pista da 2400 metri, è la lista civica Una città in comune-Prc. Dato che, spiegano “modificherà pesantemente gli scenari strategici dello sviluppo del territorio in Toscana e dell’assetto dei trasporti in Italia”.
La scelta di ENAC, sostengono, metterà in crisi la possibilità di sviluppo di “un sistema aeroportuale regionale con un city airport (Firenze) e un aeroporto per voli anche intercontinentali (Pisa)”.
“Noi l’avevamo previsto – aggiungono – e avevamo per questo chiesto che la variante voluta da Rossi a favore della pista da 2.000 metri fosse stralciata. Con la nostra richiesta volevamo mantenere vive e cogenti scelte di politica territoriale assolutamente alternative, a partire da quella di tutelare il sistema ambientale della Piana di Prato, piana che a questo punto subirà un chiaro e notevole impatto negativo dalla realizzazione e dall’uso della pista parallela convergente.
La proposta dello stralcio è stata bocciata dal PD, che pure a Pisa ha sostenuto di lottare strenuamente per l’aeroporto della città”.
Infine pongono l’acento sull’art.1 comma 10 dello Sblocca Italia, che “stabilisce che per gli aeroporti di interesse nazionale sono approvati i contratti di programma già sottoscritti dall’ENAC con i gestori degli scali e il parere favorevole espresso dalle Regioni e dagli Enti Locali interessati “comprende ed assorbe, a tutti gli effetti, la verifica di conformità urbanistica delle singole opere inserite negli stessi piani regolatori”.
Il consigliere comunale Raffaele Latrofa (NCD) ha presentato un question time in cui chiede al Sindaco di aggiornare il Consiglio Comunale circa la decisione del CDA di ENAC.
Latrofa chiede inoltre che il Consiglio Comunale venga informato su quali atti formali hanno intrapreso, o vorranno intraprendere, il Sindaco e la giunta per contrastare tale volontà.