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Notte di Qualità: esperimento riuscito, ma resta troppo vetro

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Notte di Qualità ciak primo: esito positivo. In centinaia tra piazza delle Vettovaglie e Dell’Omobono lo scorso sabato a Pisa per il progetto promosso dal Comune di Pisa, Società della Salute, Confcommercio, Confersercenti, le cooperative Arnera e Cat, con il progetto Extreme. Obbiettivo la promozione di un divertimento consapevole, di conoscenza delle sostanze e della riduzione dei rischi; in una parola la gestione della “movida”.

 

 

300 cuffie distribuite in meno di un’ora per l’evento clou della serata, la Silent Disco, poi restituite e nuovamente fatte girare tra 600 persone complessivamente. In tanti agli stand informativi sulle sostanze, con il quiz a videogame per testare la conoscenza di effetti e rischi delle sostanze più in circolazione; qualcuno ha anche fatto l’alcool test e comprato il bicchiere in plastica riciclabile.

E se in un primo momento in tanti erano scettici rispetto all’uso delle cuffie – “sono alienanti! Favoriscono l’isolamento e non permettono di fare socialità”, le critiche più diffuse – l’oggetto in realtà è diventato in poco tempo un “giocattolo” da passarsi, una distrazione, un esperimento. Nessuno l’ha preso talmente sul serio da ballare senza guardarsi più intorno.

In tanti hanno fatto notare che se le cuffie fossero state 600 invece di 300 la piazza si sarebbe sicuramente riempita di danzanti, mentre non erano tantissime le persone che ballavano. “Ma le cuffie hanno un costo notevole”, rispondono gli operatori delle cooperative, “come prima volta ci sembra che l’esperimento sia ampiamente riuscito”. Per le prossime volte, se la risposta della città continuerà ad essere positiva, non è escluso che le cuffie possano aumentare e l’evento riproporsi in altri luoghi del centro e con la partecipazione più ampia.

Tante cuffie e una stessa musica inoltre creano una situazione in cui è come “non avere le cuffie”: si balla insieme con lo stesso ritmo, come se si fosse in discoteca, e come per la discoteca, se si vuole parlare ci si sposta un po’ più in là.

Efficace la dotazione massiccia di bagni chimici, posizionati in uno dei vicoli a più alto rischio spaccio che per la serata è stato frequentato solo da chi doveva andare in bagno. E in generale tutta la piazza ha visto persone molto diverse riunirsi insieme, anche giovani e famiglie, ma c’era davvero un po’ di tutto.

L’unico neo della serata è stata la presenza del vetro. Se infatti uno degli obbiettivi di Notte di Qualità, e più in generale del progetto regionale, è quello di ridurre se non eliminare il vetro dalla “movida”, lo scorso sabato sera purtroppo le bottiglie hanno continuato a circolare come se niente fosse.

L’ordinanza estiva anti-vetro si è infatti conclusa a fine agosto e per la serata non ne sono state emanate altre, mentre sarebbero state molto utili. Per quanto gli operatori sociali avessero informato più volte i gestori dei locali e dei minimarket dello spirito e degli obbiettivi dell’iniziativa, certe abitudini difficilmente si cambiano con una sola serata: “Non una ma altre cento iniziative del genere ci vorrebbero”, commentano gli stessi operatori, “eliminare il vetro richiede purtroppo interventi repressivi, come le ordinanze, affiancati però da alternative e buone pratiche, come la distribuzione della plastica riutilizzabile, e da una presenza più costante di presidi sociali”.

L’esperimento sembra quindi riuscito, lasciando suggerimenti e spunti per poter riproporre la serata in modo migliore – e come qualcuno fa notare, magari con un nome meno “bacchettone”. Perché se la “qualità” non è un valore misurabile in modo univoco, lo sono invece le pratiche: meno consumo di vetro, gestione più sana dell’alcol e delle sostanze, strade più pulite e meno plastica in giro. Se cambia il nome e questo resta va bene lo stesso.

 

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Pubblicato il: 29 settembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Sociale

Visto da: 2306 persone

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Una risposta a: Notte di Qualità: esperimento riuscito, ma resta troppo vetro

  1. avatar mah2 scrive:

    La soluzione è far convergere la movida in pochi luoghi dove i residenti dovranno adeguarsi o vendere(con grossi guadagni) e controllare il suo svolgimento con forze dell’ordine presenti. In più bagni pubblici grazie.

    Alcuni residenti hanno ragione a lamentarsi, altri meno: le città si sono evolute e i centri di ogni città non sono più adatti ad uso residenziale.
    In più sarebbe bello se i festaioli avessero la decenza di fare meno danni e usare i cestini.

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