Non basta certo un esposto alla Procura per scoraggiare gli scout dal tornare alla Tenuta di San Rossore. Non saranno migliaia questa volta, ma 300.
Il 4 e 5 ottobre prossimi infatti, il Consiglio nazionale dell’AGESCI, l’organo composto dai responsabili e gli Assistenti ecclesiastici di tutte le regioni, tornerà alla Tenuta per riunirsi. “Alloggeranno nelle strutture ricettive della Sterpaia e in alcune tende nel resede dell’albergo”, fanno sapere dall’Agesci.
“È un ritorno cercato e volutamente simbolico – affermano i presidenti del Comitato nazionale AGESCI – in questi luoghi che hanno segnato, seppur recentemente, la storia dell’associazione. Torniamo per cominciare proprio da qui il nostro cammino di verifica”.
“Ci divideremo in lavori di gruppo per trattare i diversi aspetti della Route nazionale – aggiungono – e lasceremo una targa al Parco di San Rossore, che a futura memoria ricorderà che nell’agosto 2014, 30.000 ragazzi hanno vissuto, proprio in questi splendidi luoghi, la loro Route nazionale”.
Agli scout non interessa quindi entrare nel merito delle polemiche sulle implicazioni ambientali, polemiche alle quali non hanno mai risposto e che volutamente ignorano. Non interessa quindi neanche rispondere ai timori degli oltre 500 firmatari dell’appello, una chiusura che mal si concilia con i valori di ascolto e collaborazione da loro promossi.
Ribadiscono infine la gratitudine nei confronti delle istituzioni locali: “Questa straordinaria avventura è stata possibile anche grazie all’apertura positiva e fiduciosa della Regione Toscana e del Parco”, affermano, e “alla collaborazione e al sostegno delle forze preposte alla sicurezza e a tutti coloro che hanno collaborato fattivamente per una buona riuscita dell’evento.”
Ma la polemica non era con gli scout AGESCI, bensì con chi gestisce il Parco e lo ha concesso per un uso improprio, al di fuori delle finalità previste dalla legge istitutiva, in palese violazione di leggi e regolamenti.
Da qui l’esposto.
Tanto è vero che i 500 firmatari dell’appello, fra cui figurano autorevoli espressioni del mondo ambientalista, chiedevano solo di spostare la Route AGESCI in Coltano, luogo altrettanto “splendido”, ma di minor pregio naturalistico e quindi meno sensibile alla presenza di diecine di migliaia di persone, tende, tensostrutture, bagni, docce, ruspe, etc.
Se poi l’AGESCI, che dovrebbe avere per vocazione una sensibilità naturalistica, ogni tanto prendesse in considerazione i rilievi che gli ambientalisti muovono a chi gestisce i Parchi, magari eviterebbe di farsi strumentalizzare … “politicamente”! Ma questa sensibilità non è loro richiesta.