Cambia il mese ma non cambia il tema dei film di VideoteQue. La Prima Guerra Mondiale è un argomento che si merita più film e ci sono ancora film sulla Prima Guerra Mondiale che meritano di essere visti.
Come questo: Lawrence d’Arabia.
Famosissimo, lunghissimo, premiatissimo e in tutte le liste dei migliori dieci film in assoluto (o quasi). Io vi consiglio magari di aspettare le corte giornate invernali, perché data la lunghezza (più di 3 ore) è da domenica pomeriggio. Sarebbe anche da schermo grande perché le immagini del deserto sono memorabili: tempeste di sabbia, miraggi, tramonti rossissimi, microscopici uomini su cammelli che appaiono all’orizzone. Il film fu girato su pellicola 70mm invece della solita 35mm proprio per ottenere una maggiore risoluzione.
Lawrence d’Arabia è un film inglese del 1962 diretto da David Lean, uno che i kolossal li sapeva fare e che fra gli altri ha girato anche Il ponte sul fiume Kwai e Dottor Zivago. Lawrence d’Arabia è nell’immaginario di tutti Peter O’Toole, l’indimenticabile attore irlandese che ci ha lasciati meno di un anno fa. Accanto a lui, e pari d’intensità, Omar Sharif, unico attore arabo in un film sugli arabi e che ha rischiato di non esserci perché la produzione aveva pensato ad Alain Delon per la parte. Fra l’altro il personaggio di Sharif è inventato. Gli altri due pezzi grossi sono Alec Guiness e Anthony Quinn che rispettivamente interpretano l’Emiro Faisal e Auda Abu Tayi, condottiero di un importante popolo arabo.
La storia è nota, ma forse non troppo: durante la Prima Guerra Mondiale l’Inghilterra vuole distruggere l’Impero Ottomano alleato con la Germania. Grazie all’enigmatico e carismatico TE Lawrence, tenente dell’esercito di sua maestà, i popoli arabi si uniscono e conquistano varie città in mano ai turchi, nella speranza anche di autogovernarsi una volta scacciati i turchi. Le cose alla fine della guerra andranno poi diversamente: i turchi saranno sì cacciati e l’Impero Ottomano distrutto, ma i paesi arabi per molti anni saranno sotto il controllo inglese e francese.
Qualche polemica sulla rappresentazione del mondo arabo ci fu, e la famiglia di Auda Abu Tayi provò per molto anni a fare causa alla produzione per come viene rappresentato il condottiero arabo, senza mai avere successo. E’ buffo anche sentire i beduini del deserto che parlano un perfetto inglese. Ma guardando il film ho pensato che rispetto a certi film di oggi (mi è capitato di guardare l’inizio di Captain Phillips ed ho smesso dopo poco perché mi infastidiva la rappresentazione degli africani) Lawrence d’Arabia mantiene comunque un maggior grado di rispetto verso un popolo che vive in modo diverso dal mondo occidentale; e non potrebbe essere diversamente, dato che il protagonista si innamora degli arabi e diventa quasi (e il quasi va sottolineato) uno di loro. Inoltre, la credibilità del personaggio TE Lawrence e del suo atteggiamento verso il popolo arabo è sostenuta anche da tutti i suoi dubbi, insicurezze ed errori che poi scaturiscono con l’evolversi degli eventi.