Dopo oltre un anno di lavoro la seconda commissione consiliare di controllo e garanzia chiederà al consiglio comunale l’istituzione di una commissione di indagine sulla gestione dei cimiteri. A presentare i contenuti della richiesta i consiglieri Elisabetta Zuccaro (Movimento 5 Stelle), Raffaele Latrofa (NCD), Giovanni Garzella (Forza Italia/PdL), Maurizio Nerini (Noi Adesso Pis@) e Marco Ricci (Una città in comune).
Ad essere sotto accusa sono molti aspetti legati alla gestione dei cimiteri, che presentano carenze strutturali. Si va dall’allagamento delle tombe nei cimiteri di San Piero e Putignano, all’allagamento della Cappella di San Piero, alla verifica degli impianti elettrici, al contratto di global service attualmente in regime di proroga, all’occupazione degli spazi dopo le scadenze alle situazioni, infine, di pericolo dovute agli infissi e alle pavimentazioni ormai vetuste.
“I cimiteri sono un servizio essenziale che lo Stato ha affidato ai Comuni, e questi non possono sottrarsi a questo compito”, ha spiegato la consigliera Zuccaro. “Anche quando decidono di esternalizzarlo, come nel caso di Pisa, sono tenuti a verificare che il servizio venga svolto correttamente e nei termini contrattuali. Invece più volte dallo stesso dirigente, ci è stato risposto che a causa della carenza di personale non è possibile fare queste verifiche e il tutto si tiene grazie ad un rapporto fiduciario. Un modo di gestire l’amministrazione che consideriamo inaccettabile”.
Anche Ricci chiede di fare chiarezza sul rapporto fra “l’esternalizzazione di servizi e il controllo sulle responsabilità. Un rapporto – dice – che dev’essere limpido e continuativo, sopratutto in una fase in cui i Comuni esternalizzano qualsiasi cosa, anche servizi fondamentali come quello di cui stiamo parlando”.
Ed è proprio sulle eventuali responsabilità che si basa la richiesta di una commissione di indagine, che se venisse accettata dal consiglio comunale dovrà essere composta da un membro di ogni forza politica e presieduta da un consigliere dell’opposizione. Che esito avrà questa richiesta non è chiaro: “Di certo – dice il consigliere Latrofa – sappiamo che la maggioranza non ha colto molto bene la nostra proposta. La chiusura c’è stata di fronte alla nostra richiesta di accertare se esistano responsabilità di amministratori o funzionari, dato che il compito della commissione controllo si è esaurito una volta appurati ed elencati in dettaglio i problemi emersi. Visto che la maggioranza si è chiusa di fronte a questa richiesta abbiamo deciso di procedere in altro modo”.
Latrofa inoltre punta il dito, come già fatto nelle scorse settimane, contro il global service attualmente appaltato alla Manutencoop in regime di proroga, mentre Garzella solleva alcuni aspetti contraddittori legati alle procedure di estumulazione: “Accade, per mancanza di un sistema informatico che colleghi i cimiteri all’anagrafe, che gli eredi spesso non sappiano nemmeno che il posto per la tomba di un defunto è ‘scaduto’. Così, per regolamento, se una persona lo viene a sapere e chiede che la salma venga spostata in un posto a propria scelta, è costretto a pagare una media di 25 euro al mese per ogni mese successivo alla scadenza. Mentre una salma che non viene richiesta da nessuno, finisce nella fossa comune e nessuno deve pagare. Ci sembra un meccanismo ingiusto e vessatorio”.
Nerini infine ha chiesto di porre particolare attenzione al cimitero di San Piero: “Chi muore a Marina, attualmente, non può essere seppellito a San Piero perché non ci sono posti le condizioni del cimitero sono fatiscenti”.
C.C.