Con un esposto indirizzato all’Arpat, alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle pisano denuncia la situazione dell’area dell’ex sede della Croce Rossa Italiana nel quartiere di Porta Nuova, fra via Pietrasantina, via Serchio e via Livenza. I 5Stelle pisani hanno visitato la zona dopo la segnalazione degli abitanti dei palazzi adiacenti al terreno disabitato ed hanno documentato l’evidente stato di abbandono in cui versa, “diventata teatro di microcriminalità attraverso attività di spaccio e utilizzo di sostanze stupefacenti, oltre ai rumori molesti e fenomeni di rissa tra coloro che “frequentano” il luogo” spiegano i consiglieri del M5S.
L’area, di proprietà comunale, è stata concessa in comodato gratuito alla Croce Rossa dal 1990 fino al 2011, quando è stata inaugurata la nuova sede di Ospedaletto. Nella sede di via Pietrasantina vennero ospitati per diverso tempo i profughi provenienti dall’emergenza Nord Africa, fino all’inizio di quest’anno, in condizioni difficilissime tra container, strutture fatiscenti e servizi igienici ridotti all’osso.
Nell’aprile scorso un incendio ha bruciato alcune delle strutture esistenti. “Verso la soluzione dei problemi legati a microcriminalità e spaccio” scriveva l’organo ufficiale di Palazzo Gambacorti il 25 agosto scorso parlando dell’episodio in via Pietrasantina. “La Croce Rossa si sta facendo carico del trasferimento dei container e degli altri manufatti, a cui seguirà la bonifica completa, dopo di che l’area sarà restituita al Comune” continuava l’articolo di Pisa Informa spiegando che la CRI aveva chiesto al Comune e a Geofor la disponibilità di alcuni mezzi per completare la bonifica. Ad oggi però la zona non è stata ancora bonificata.
Della vicenda si è occupato anche il Consiglio territoriale di partecipazione 6, che il 10 settembre scorso ha visitato la zona dopo la segnalazione di un’abitante, scattando le foto che potete vedere.
“È stato rilevato il già noto stato di profondo degrado dell’area – si legge nella relazione – ovunque sporcizia, sia proveniente dal materiale di risulta del sito C.R.I. che dall’evidente presenza degli occupanti abusivi, 2 biciclette e 2 scooter, molto probabilmente rubate; alcuni giacigli di fortuna tuttora in uso. Sull’area, nonostante siano stati rimossi alcuni containers, stazionano tuttora 10 moduli abitativi, o meglio, ciò che ne resta. Viene usato inoltre come rifugio un ampio magazzino le cui porte e finestre sfondate offrono evidentemente riparo a chi frequenta l’area”.
Il CTP6 sollecitava l’amministrazione a “individuare il proprietario del capannone e ad emettere ordinanza volta a intimare al medesimo di adottare le opportune misure al fine di impedire l’accesso ai locali, che fra l’altro appaiono pericolosi anche dal punto di vista della sicurezza; provvedere o far provvedere alla bonifica dell’area, individuando i soggetti responsabili del mantenimento dell’area, provvedere o far provvedere alla rimozione dei containers in modo da sottrarre possibilità di ricetto alle persone che pare usino l’area come centrale di spaccio”.
Oltre all’esposto, i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno presentato anche un’interpellanza con la quale chiedono “che l’area sia bonificata, i rimanenti containers vengano rimossi, il capannone presente venga murato per inibirne l’accesso e che si dia un taglio netto alla perdurante situazione di microcriminalità che insiste nella zona compresa fra Via Pietrasantina, Via Serchio e Via Livenza”.
G.O.