Un viaggio dentro l’intera opera di Jean Genet inaugura la stagione di prosa del Teatro Verdi di Pisa. A condurlo con Santo Genet, che sarà a Pisa sabato 8 e domenica 9 dicembre, la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo che proprio al Verdi, nel dicembre del 1993, portò per la prima volta fuori dal carcere la sua attività con Marat Sade.
Non casuale la scelta di Genet che, dopo 26 anni di attività della Compagnia della Fortezza, ha rappresentato l’occasione per riflettere sulle scelte della Compagnia e sul senso, se ancora questo sussiste, dell’attività teatrale che ha la sua sede e la sua “linfa” nel carcere di Volterra.
“Dopo oltre 25 anni – dice Armando Punzo – mi sono chiesto se ha senso continuare a fare ciò che facciamo, o se non sussista il rischio di trasformarsi in una caricatura sociale in cui diventi semplicemente qualcuno che si occupa di ‘disgraziati’. Mentre ad essere sul piatto è la “possibilità di fare teatro in quella cella”, che misura 10 per 2,5 metri. Genet dunque l’accompagnatore ideale, perché come “un vero alchimista trasforma ciò che è materia vile in oro, perché sa mettere in bellezza quella parte oscura che è propria dell’uomo e con cui dobbiamo fare i conti”.
Dopo il primo studio presentato la scorsa estate al festival Volterra Teatro, la Compagnia continua ad attraversare l’opera di Genet con uno spettacolo compiuto, il cui titolo è tratto dal saggio che Jean Paul Sartre dedicò, nel 1952, all’amico Jean Genet. Punzo fa rivivere il Santo Genet e le sue avventure da vagabondo e avventuriero tra carcere, crimini, passioni politiche e slanci erotici attraverso i corpi e le voci dei detenuti attori della Compagnia della Fortezza, arrivando ad una voluta confusione fra realtà e finzione, fra biografia e autobiografia.
Poi ancora l’incontro di Armando Punzo e Aniello Arena con i detenuti del Carcere Don Bosco il 29 ottobre. E la presentazione dei due libri, sempre il 29 ottobre: alle ore 17, alla SMS Biblio È ai vinti che va il suo amore di Armando Punzo e L’aria è ottima (quando riesce a passare). Io, attore, fine-pena-mai di Aniello Arena, introdotti dall’assessore Dario Danti, con interventi degli autori e dei curatori Massimo Marino e Maria Cristina Olati.
Due le mostre fotografiche allestite nel Foyer del Teatro dal 29 ottobre al 9 novembre, Una radicale bellezza di Stefano Vaja e Lo sguardo eccentrico di Carlo Gattai. Mentre il 7 novembre sarà possibile assistere all’allestimento dello spettacolo (max 30 persone su prenotazione).
“Sartoria, realizzazione delle scenografie e da qualche anno anche la composizione e l’arrangiamento delle musiche avvengono ormai all’interno del carcere”. Ma come passo ulteriore di crescita, di riconoscimento e per chiudere il cerchio di una produzione che si realizzi totalmente, e con gli spazi e gli strumenti, ciò che si chiede è che si salga lo scalino del Teatro Stabile.
Un appello fatto proprio da Dario Danti e, in occasione della presentazione del cartellone, sposato anche dal presidente della Fondazione Teatro di Pisa Giuseppe Toscano, che ha offerto le proprie prestazioni legali in forma gratuita
Torna Alessandro Preziosi che firma e interpreta Don Giovanni di Molière (il 12, 13 e 14 dicembre, inserito, non a caso e a pieno titolo nel lungo festival dongiovannesco “Una gigantesca follia”); torna anche Stefano Accorsi, di nuovo per la regia di Marco Baliani, questa volta con Decamerone vizi virtù e passioni, secondo frutto del Progetto “Grandi Italiani” dopo l’Orlando di due stagioni fa (10 e 11 gennaio).
In scena anche un’altra importante compagnia toscana, il Teatro del Carretto, che ripropone uno dei suoi cult storici, l’Iliade (sabato 24 e domenica 25 gennaio): incontro di musiche, luci, parole, gesti e macchinari meravigliosi da cui scaturiscono a fontana visioni e suggestioni su uomini, dei e semidei, e che rinasce così a 26 anni di distanza dalla sua prima messa in scena.
Il 14 e il 15 marzo sarà la volta della compagnia Lombardi-Tiezzi, che chiude la stagione con Non si sa come di Pirandello. Il 7 e l’8 febbraio sarà la volta di una rivisitazione shakespeariana, l’Otello di Luigi Lo Cascio, protagonisti Vincenzo Pirrotta, lo stesso Lo Cascio, Valentina Cenni e Giovanni Calcagno (7 e 8 febbraio), che sostituisce il preannunciato Riccardo III di Alessandro Gassmann per l’annullamento di parte della tournée.
In cartellone anche no spettacolo di impegno civile: dal libro del Presidente del Senato Pietro Grasso Liberi tutti, arriva anche a Pisa Dopo il silenzio, drammaturgia di Francesco Niccolini e Margherita Rubino, regia di Alessio Pizzech, protagonisti Sebastiano Lo Monaco, Mariangelo D’Abbraccio e Turi Moricca (14 e 15 febbraio): asciutto e intenso dialogo a più voci tra un uomo e una donna che hanno vissuto per la legalità e un giovane attratto dalla mafia, unico mondo con cui ha avuto contatto.
Come negli anni passati il Verdi ospita una nuova riproposizione di uno dei grandi classici del teatro (e del cinema) americano: La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams (28 febbraio e 1 marzo), con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni.
Dal 21 al 28 ottobre sarà possibile acquistare i nuovi abbonamenti mentre dal 4 novembre partirà la prevendita dei biglietti per tutti gli spettacoli. Confermate le riduzioni del 50% per gli under26 e per gli studenti dell’Università di Pisa.
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www.fts.toscana.it