Refusi urbani. Battiture libere. Errori, pedanterie, nevrastenie. L’unico appuntamento di pagina Q con le apici per il verso giusto.
Storico
— Monumentale
—— Leggendario.
Dev’essere stata quest’associazione d’idee quasi spontanea ad avere indotto in errore l’ufficio del turismo quando poneva in piazza Guerrazzi uno di quei cartelli per turisti, disegnati un po’ abbozzati… coi monumenti in bella vista, insomma una pianta storica praticamente intestata ad un errore mastodontico e classico: i numeri che associano ai disegni sulla cartina i nomi dei monumenti pisani sono raccolti infatti sotto ad una grandissima “LEGGENDA”.
Impariamo a non inciampare sulle doppie a suon di dettati e filastrocche, ma il terreno è minato
e la svista in agguato, almeno quanto le maestre dalla penna rossa pronte a coglierci in fallo.
Correggendo bozze aguzziamo gli occhi più del correttore ortografico, che non distingue “pale” da “palle” (specie quando entrambe girano). Ma il caso di piazza Guerrazzi è gustoso.
Poiché all’errore che ha consumato le cornee e i timpani della vostra prof. di italianostoriaegeografia delle medie – avete notato come riescono a dire “legenda” facendovi sentire una sola “g”? Persino se cagliaritane o vibonesi, devono farvi capire al volo se sia l’ora di epica o geografia – all’errore si accosta una scelta tipografica che dice «io sono un tal pezzo di storia che sono leggenda». Con quel(la) font lì, medievaleggiante, cioè fatta come noi c’immaginiamo che avrebbero stampato nel medioevo se avessero avuto i caratteri mobili e che tra una cinta muraria millenaria e un acquedotto plurisecolare in fondo ci sta; al punto che l’errore forse è solo lo scherno, la ribellione tardiva di un dipendente pubblico – gli aveva tolto un voto, per quest’errore in un tema – alla scoperta che, etimo alla mano, sempre di “cose da leggersi” si tratta.
Basta consultare qualsiasi vocabolario per sapere che si può dire in entrambi i modi.
Comunque cercare gli errori (soprattutto i proprî) è un’attività meritevole.
Ciao
Carlo Raffaelli
Ci scusi, ma è proprio quello che c’e scritto: la ribellione tardiva di uno cui hanno sempre detto che è sbagliato e poi scopre, col vocabolario, che è possibile. Che è più o meno quello che capita.
mai fidarsi di quello che ci “hanno sempre detto”, l’italiano (e la cultura in generale) si impara studiando e non “per sentito dire”….
Non avevo capito che era proprio quello che c’era scritto; evidentemente non sono abbastanza intelligente per paginaq 😉
Già che sono qui: sul vostro post c’è scritto “cinta muraria millenaria”. Sempre che riesca leggere correttamente quello che scrivete, penso che vi riferiate alle mura urbane di Pisa, le quali (c’è ancora un bel po’ di tempo) non sono millenarie.
Buon lavoro!
Ciao
Carlo
Se si consulta il”Dizionario etimologico della lingua italiana” di Cortelazzo-Zolli,sotto la voce “leggenda”,si scopre che il primo a usare questa grafia nel senso di”didascalia”è stato ,nel 1342,il frate Domenico Cavalca ,scrittore, nato a Vicopisano e morto a Pisa.
Dunque l’ortografia del cartello è salva.
E’ vero:i dizionari, compreso il Devoto Oli,segnalano che il termine si può scrivere in entrambi i modi.
Quasi sempre però, nell’accezione suindicata, la parola é scritta con una sola gi.
Probabilmente questa grafia vuole differenziare il senso del termine in questione da quello espresso dalla parola”leggenda”(narrazione agiografica destinata alla lettura per l’edificazione dei fedeli)evitando così confusioni ed equivoci.