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Patronati in piazza contro la legge di stabilità. A rischio servizi e posti di lavoro

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patronatao2Una petizione per salvaguardare i Patronati e una giornata di volantinaggio per spiegare cosa comporteranno i tagli previsti dalla legge di stabilità. Con queste finalità questa mattina in Corso Italia si sono dati appuntamento i quattro patronati  aderenti al “Cepa”, Acli, Inas- Cisl, Inca – Cigl e Ital – Uil, che hanno organizzato una giornata a tutela dei servizi svolti dai patronati messi a rischio dalla legge di stabilità che in prima battuta prevede un taglio di 150 milioni di euro e che arriverà a 300 milioni negli anni successivi, su un badget complessivo di 430 milioni di euro a disposizione di questi uffici.

Soldi, ci tengono a sottolineare il direttore dell’Inas Filippo Scanio, Alessandro Gasparri dell’Inca, Nadia Manzoni dell’Ital e Elisabetta Di Lorenzo dell’Acli, che provengono da un fondo costituito da contributi volontari dei lavoratori, che acconsentono a un prelievo dello 0,22%. Un aliquota che la legge di stabilità prevede progressivamente di diminuire fino allo 0,148%”.

Tagli e spostamenti di risorse dunque che danno un duro colpo al fondo destinato ai patronati: “Non saremo più in grado – spiegano – di dare servizi servizi gratuiti rivolti alla cittadinanza. E i tagli porteranno con sé anche la perdita di circa 8 mila posti di lavoro”.

Un’operazione che i quattro patronati definiscono “illegittima”, sia per lo spostamento di risorse sia sulla base di una sentenza della corte costituzionale del 2001 che ha stabilito il ruolo di pubblica utilità svolto dai patronati.

Inoltre, spiegano Filippo Scanio e Alessandro Gasparri, “i patronati svolgono circa il 90% dell’attività informativa e informatizzata che arriva direttamente a enti come l’INPS. Un’attività che oltre alla raccolta e all’invio di dati si sostanzia anche della consulenza a tutti coloro che hanno poca dimestichezza con le procedure ormai informatizzate”.
I tagli ai patronati dunque oltre a ridurre i servizi ai cittadini “comporteranno anche un aumento della spesa da parte dello stato – spiegano – perché sarà necessario aprire circa ulteriori 6 mila punti INPS a compensazione”.

Per questo oggi i quattro patronati sono scesi in strada a Pisa, per lanciare la petizione “Noi ai tagli ai patronati” (che trovate Qui) e per informare i cittadini sulle conseguenze che la legge di stabilità porta con sé.

f.p.

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Pubblicato il: 15 novembre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Scuola-Università

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