Scrissi già a febbraio,
quando il posto era ambito,
di tutto quel vespaio
in cui si agita il partito.
E di quella dura lotta
tra Matteo e il nostro Enrico
che vide il buon Letta
soccombere all’amico.
Miglior sorte toccò
all’altro nostro Enrico
che non disse no
e si fece un nuovo amico.
Per governar senza dolori
elaborò la sua ricetta:
prender tre assessori
e tagliarli con l’accetta.
Matteo ne fu così contento
che ora non servon le primarie:
è ormai cambiato il vento,
quelle son storie leggendarie.
Ma siccome quel partito
si vanta d’esser democratico
c’è chi è infastidito
e non vuol esser diplomatico.
É chiaro ormai che le primarie
diventan sempre secondarie
e a seconda della convenienza
si può fare con o anche senza.
Frama
Pisa, 13 novembre 2014
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