Abbattute questa mattina sette baracche nel campo rom della Bigattiera. Baracche che, fa sapere l’amministrazione comunale, non erano più abitate: “Cinque nuclei familiari – si legge nella nota diffusa – da tempo non si trovano più a Pisa ma si sono trasferiti, chi all’estero chi in un’altra provincia. Diminuiscono le presenze al campo Rom della Bigattiera, da 139 a 110”.
Iniziano così con stamani gli interventi che porteranno alla chiusura del campo, per cui la Società della Salute di Pisa ha avviato colloqui con le famiglie del campo, di nazionalità macedone, per vagliare le alternative possibili. Che per gli abitanti sprovvisti di permesso di soggiorno, circa i 2/3 del totale, si traducono di fatto nella sola possibilità di accedere a un rimpatrio assistito, così come ha ricordato anche l’assessore al sociale Sandra Capuzzi ascoltata lunedì in Commissione politiche sociali. Unica eccezione, ha spiegato l’assessore Capuzzi “due famiglie per cui sono state avviate le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno per motivi di salute”.
In azione stamani al campo della Bigattiera 28 operatori delle forze dell’ordine (Polizia Municipale, Polizia, Carabinieri e Corpo Forestale), accompagnati dagli assistenti sociali della Società della Salute.
L’abbattimento delle baracche è stato deciso per evitare che le strutture abusive siano occupate da altre persone. A procedere all’abbattimento gli operai di Avr che domani continueranno i lavori bonificando l’area dai rifiuti
L’operazione, spiega la nota dell’amministrazione, “si sta svolgendo nell’ambito dei servizi di controllo del territorio delle forze dell’ordine”, che infatti hanno identificato stamani una decine di persone. Due i segnalati con sanzione amministrativa dal Corpo Forestale dello Stato per accensione non consentita di fuochi in zona protetta. Una donna invece è stata accompagnata in Questura per verificare la regolarità dei documenti per il soggiorno sul territorio nazionale.
Africa Insieme e il Progetto Rebeldia parlano dell’abbattimento di questa mattina come di “una vera e propria intimidazione”.
“La mobilitazione di forze dell’ordine e ruspe per abbattere alcune baracche all’interno del campo ha solo lo scopo di intimidire le famiglie che vivono lì da anni, per la maggior parte minori, per ‘convincerle ad allontanarsi’. E’ questa la ricetta della giunta di centro-sinistra che in assenza di qualsiasi progetto per queste famiglie cerca con la forza di allontanarle dalla città dove i loro figli sono nati e vanno a scuola. La stessa assessora Capuzzi ha ribadito nella commissione consiliare competete che ad oggi non esistono progetti definiti per le famiglie”.
Grave secondo le due realtà cittadine che le associazioni siano state ascoltate in commissione solo a scorsa settimana.
“Non c’è niente di irrefrenabile – concludono – qualsiasi azione prospettata può essere rivista alla luce delle forze sociali e politiche messe in campo. Certo deve esserci la volontà di modificare il tiro.
“Solo alcune settimane fa l’Europa ha intimato all’Italia di cambiare rotta in merito alle politiche sui rom ed in particolare sulla questione dei campi, ma a Pisa questa voce resta ad oggi inascoltata, anzi con l’intervento di oggi colpevolmente ignorata e non rispettata”.
Ah perchè, se erano abitate ci potevano stare? Che civiltà in declino…