Cara NiQ,
mi pare che tutte le persone intorno a me trovino partner sessuali solo con le app. Amici, amiche, sempre con gli smartphone in mano a cercare la persona con cui passare la serata o la storia della vita. La cosa non mi disturba in sé, ma mi lascia un po’ perplesso perché forse sono all’antica e a me le persone piace incontrarle dal vivo. E invece se avvicino una ragazza in un bar lei prima mi guarda con diffidenza, poi quasi automaticamente prende in mano il cellulare e non mi guarda più. E magari potrei essere proprio quel @latino1990 con cui sta chattando in questo momento. Bah. Poi non capisco un’altra cosa: se cerchi un ragazzo o una ragazza da una app, puoi anche essere leggero nelle richieste, mica subito passare al legame! Invece quando mi è capitato di incontrare dal vivo una ragazza conosciuta su internet lei era già presa in un vortice di famiglia e figli.
All’inizio le app mi piacevano e mi dicevo “wow! quante ragazze!”, ora invece mi spaventano e ho paura che non troverò mai una ragazza che non abbia almeno un profilo in qualche sito per appuntamenti.
Ragazzo confuso.
Caro Ragazzo confuso,
ti ringrazio per aver portato questo tema all’attenzione mia, delle lettrici e dei lettori.
Noto a chiunque è il protagonismo dello smartphone (e degli strumenti che offre) nel vivere quotidiano, tra derive nella dipendenza patologica ed effettive facilitazioni (come l’applicazione che “fa parlare” le foto dei tuoi animali domestici, e che ha migliorato la qualità della vita a tanti squilibrati, tra cui la sottoscritta); se i moderni studi evoluzionistici (che mi inventerò per dare ritegno scientifico a quello che dico) sostengono con convinzione che tra sole quattro generazioni i nascituri verranno al mondo con uno smartphone al posto della mano, un motivo c’è: il primo mezzo a cui solitamente pensiamo per trovare una soluzione ad una nostra necessità è quasi sempre il cellulare. Da usarlo per scoprire il numero telefonico della pizzeria dove vogliamo prenotare un tavolo per la sera, poi, a decidere di utilizzarlo per scovare un/a partner il passo è breve…credo.
Metti insieme la diffidenza verso l’approccio dello/a sconosciuto/a, aggiungi la disabitudine alle suspance sulle sfumature misteriose della personalità (si preferisce sapere tutto, subito e il prima possibile, ottimizzare il tempo e ridurre le possibilità di delusione) e sottrai il rischio dell’imbarazzo della primissima conoscenza: possiamo comprendere perché suoni tanto allettante a molte/i.
Tu però non lasciarti abbattere e non ti scoraggiare nell’approccio nel mondo reale: le app avranno anche grandi vantaggi, ma non rispondono alla domanda che più imbarazza (non che debba far imbarazzare) le coppie moderne…
“Dai, diteci un po’, come vi siete conosciuti/e?”
P.S. Scrivete a NiQ all’indirizzo postadelquore@gmail.com