Lo scorso 12 novembre, per la prima volta nella storia, un oggetto fabbricato da mano umana si è posato su una cometa. A bordo della sonda Rosetta e del lander Philae erano presenti molti strumenti ed equipaggiamenti realizzati in Italia e, mercoledì 17 dicembre, alle 14.30, nell’Aula Magna “Ulisse Dini” della Scuola di Ingegneria dell’Università di Pisa, si terrà un incontro per illustrare il contributo italiano alla missione, un esempio concreto della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana, le Università, i Centri di Ricerca e la grande industria nazionale (Selex-ES).
All’iniziativa, intitolata “Landed. Mani, occhi e cuore italiani: il contributo italiano alla missione Rosetta”, interverranno Marco Molina (Chief Technical Officer-Selex ES) e Giampaolo Preti (Head of Space Institutional Business, Selex-ES), che racconteranno la storia di questi strumenti italiani (prodotti dalla loro azienda): tra gli altri, VIRTIS che realizza mappe di temperatura della cometa, GIADA che conta i grani di polvere cometaria, il “trapano” SD2 che ha provato ad assaggiare un pezzo di cometa prelevandolo per analizzarlo.
Racconteremo anche la storia di quegli apparati che, sempre made in Italy, hanno permesso a Rosetta di viaggiare per dieci anni nello spazio: sensori di stelle, camere di navigazione e pannelli solari.