Furkan Semih Dundar,26 anni, dottorando di fisica di provenienza turca, avrebbe mandato mail a siti governativi in cui minacciava di farsi esplodere davanti alle ambasciate. È stato espulso dall’Italia lo scorso 26 dicembre
La Questura di Pisa continua a mantenere il massimo riserbo sulla vicenda, limitandosi a dire di aver adottato le leggi italiane in materia: nessuna procedura speciale o corsia di emergenza. Di certo c’è che è stato adottato un provvedimento giudiziario di espulsione del giovane Furkan Semih Dundar, proveniente da Ankara, classe 1989, iscritto al perfezionamento della Scuola Normale di Pisa, dove stava studiando fisica dai primi di novembre.
Il provvedimento di espulsione è stato emesso dopo l’accusa di procurato allarme
“Uno studente brillante, molto preparato e gentile”, lo descrive così il prof. Andrea Ferrara, ordinario di Cosmologia della Scuola Normale e docente del ragazzo. “Nel poco tempo in cui ho avuto modo di conoscerlo l’ho trovato una persona mite e ansiosa di imparare. Quanto alle sue vicende personali e giudiziarie – aggiunge – non vorrei esprimermi, credo sia necessaria un po’ di riservatezza”.
Il giovane fisico aveva superato la prova di ammissione al corso di perfezionamento della Scuola Normale di Pisa classificandosi al terzo posto su sette disponibili per l’accesso al Phd. La prova è stata sostenuta a luglio scorso, a novembre poi l’inizio del corso.
Prima una perquisizione di notte, pochi giorni prima di Natale, nella casa che il giovane condivideva con un ricercatore universitario. Dopo l’ingresso e i controlli il giovane è stato portato in Questura dove vi sarebbe rimasto un paio di giorni – l’ex inquilino racconta che Furkan non era tornato a casa dopo l’arrivo della polizia – poi un nuovo controllo della Digos con il sequestro del pc, del tablet e del telefono. Questa è stata l’ultima volta che il ricercatore ha visto il coinquilino, accompagnato dalla polizia per prendere alcune cose e non tornare mai più. A nulla sono servite le richieste di spiegazioni: la polizia ha mantenuto il silenzio assoluto sull’intera vicenda.
Infine l’espulsione, avvenuta il 26 dicembre, quando Furkan è stato accompagnato al Cie di Roma e successivamente rimpatriato in Turchia con atto notificato dalla prefettura.
Il paganesimo è l’unica soluzione, scrive Furkan sul suo blog
In una mail riportata oggi dal Corriere Fiorentino conferma di aver inviato messaggi provocatori in cui minacciava di farsi esplodere, dicendo che era pedinato in Italia e che voleva farsi arrestare per porre fine a questa storia e tornare a studiare. Sul blog i toni sono diversi: non parla di persecuzioni e indagini, ma di visione del mondo.
Scrive che le tre famose religioni monoteistiche sono religioni di amore. “Questo è certo. Nel XXI° secolo, il concetto di amore è crollato, e questa è la ragione per cui i sistemi di valore, sia in Oriente che in Occidente, sono in crisi”. Per Furkan la soluzione nella quale i popoli troveranno pace “è il paganesimo. È la religione più adatta all’esistenza di una moltitudine di stili di vita. Nietzsche ha detto ottime cose in proposito”. Parla quindi dello stato di “apocalisse” in cui si trova il mondo, non una fine quanto piuttosto una fase di transizione verso altri sistemi di valori”.
Personalmente, ci credo poco a questa storia. Sulla base di un semplice ragionamento: questo studente non era un emarginato della banlieu parigina, frequentatore di moschee radicali, era stato accolto in una delle più prestigiose istituzioni culturali occidentali. Dunque doveva avere motivi di riconoscenza verso l’occidente e non certo di odio.
Ovviamente posso sbagliarmi.
Credo però che senza i fatti di Parigi questa espulsione (operata quando l’interessato era tranquillamente a casa sua) non ci sarebbe stata, in quanto non ci sarebbe stato bisogno di far vedere quanto sono bravi i nostri tutori della sicurezza.