L’appello firmato da circa 70 persone a sostegno del sindaco Marco Filippeschi è stato diffuso nella giornata di sabato 14 febbraio ed invita tutte le forze politiche a un atto di responsabilità
Abbiamo appreso dalla stampa che SEL esce dalla maggioranza che appoggia il Sindaco di Pisa, prendendo a pretesto la questione dell’aeroporto. Giudichiamo questo gesto molto grave e legato a questioni che assai poco hanno a che fare con le competenze del Comune di Pisa.
La nostra speranza è che le ragioni delle dimissioni non siano legate ad ambizioni personali e alla ricerca di trampolini di lancio per accreditare candidature e progetti politici del tutto estranei ai problemi di Pisa.
Tutto questo a metà del secondo mandato del Sindaco e con il rischio di non portare a termine una esperienza positiva di buon governo della città, la quale non comprende e non merita comportamenti di questo tipo né che personalismi di vario genere vengano fatti prevalere sull’interesse della comunità.
Noi non comprendiamo le ragioni di chi critica solo strumentalmente rappresentando una caricatura di città che non corrisponde al vero.
Noi stiamo con il Sindaco perché non ci piacciono le congiure di palazzo e la frammentazione di gruppi nella politica locale.
Noi stiamo con il Sindaco perché questa città merita altro e perché è cresciuta ed è diventata migliore e più vivibile, grazie anche all’impegno della sua amministrazione.
Noi stiamo con il Sindaco perché pensiamo che questa città bella e complessa debba essere governata da una classe dirigente competente che sia all’altezza delle sfide dell’attuale congiuntura e che quanto è stato fatto sino ad ora è positivo e merita di essere incoraggiato.
Sosteniamo il Sindaco perché continui nella sua azione di governo e insista con ancora più forza nel cambiamento di questa città.
Pisa ha davanti a sé delle sfide enormi e non è il momento di fermarsi o di arretrare, mentre altri territori corrono.
Cultura, turismo, impresa, innovazione, vivibilità, lavoro, coesione e qualità sociale: facciamo appello a Marco Filippeschi, alla sua squadra e a tutte le persone chiamate a contribuire alla realizzazione del programma di mandato, perché si vada avanti con i progetti di sviluppo della città a conferma di un impegno assunto di fronte agli elettori.
Massimo Abbagnale, Maria Teresa Alfano, Stefano Alpini, Daniele Altamore, Valeriana Ammannati, Maurizio Andruetto, Carlo Alberto Arzelà, Francesco Barachini, Paola Bagnoli, Laura Balbarini, Davide Bani, Daniela Beconcini, Remo Bodei, Iole Bonacci, Giuseppe Bonadio, Carlo Bozzi, Antonio Calamia, Maddalena Patrizia Cappelletto, Luciana Cappelletto, Massimo Cariello, Marco Carmassi, Pietro Carnevale, Alessandra Cheti, Rossella Colantuoni, Paolo Dall’Antonia, Maria Cristina Dastoli, Alessio De Giorgi, Serena Detti, Andrea Di Benedetto, Chiara Evangelista, Manrico Ferrucci, Alberto Gabrielli, Diana Gallo, Massimo Gasperini, Doady Giugliano, Alessandra Grandi, Carlo Guelfi, Guido Iacono, Domenico Laforenza, Donatella Lascar, Francesco Lazzeretti, Paolo Lorenzi, Enza Lo Grasso, Daniele Luci, Marco Magnarosa, Flavia Marzano, Francesco Massart, Dario Matteoni, Virginia Messerini, Francesco Mezzolla, Angelo Migliarini, Riccardo Moschetti, Rita Paciello, Giuseppe Paradiso, Roberto Pardini, Daniela Petraglia, Nicola Pignatelli, Silvia Pierazzini, Stefania Sanna, Michele Schinella, Germano Scarafiocca, Salvatore Scordino, Silvio Scuglia, Sandro Sgalippa, Marco Signorini, Enrico Stampacchia, Marcello Talotta, Urbano Tocci, Giuseppe Toscano, Stefano Tovani, Antonio Veronese, Andrea Villani, Andrea Zavanella.
L’appello cosiddetto di “intellettuali e professionisti” a difesa del Sindaco è una imbarazzante captatio benevolentiae (a voler essere buoni). Il virulento attacco personale a Danti è veramente di bassa lega (ed è noto che per il soggetto io non nutra simpatia). Le firme sono in gran parte di dipendenti e famigli che si mostrano piú realisti del re, mentre fra i pochi nomi davvero di rilievo, ce ne sono diversi che, per il loro ruolo istituzionale, avrebbero dovuto avere il bon ton di evitare di associare la loro figura a un’operazione del genere. E’ triste un appello a sostegno del potere e a scomunica di chi – per una volta – non si è allineato, e che fino a pochi giorni fa era lodato da questa stessa gente: del comunismo novecentesco s’è buttato tutto, tranne le peggiori tradizioni staliniste. E’ ancora piú triste un appello in lode di chi letteralmente ti dà da lavorare, come è il caso per tanti dei firmatari. Si vuole fare la metropoli del terzo millennio, ma si pare una pagina di Cristo si è fermato a Eboli, con i maggiorenti del paese compatti a difesa dei potentati locali.
FSP
Governante
vassalli
valvassori
valvassini