Dopo quasi 4 anni di chiusura per i lavori la Sala delle Baleari sta per essere riaperta. Oltre al consiglio comunale si apre l’ipotesi di utilizzo della sala per scopi turistici
Quasi pronta per essere riaperta, la sala delle Baleari oggi è stata visitata dalla commissione cultura del consiglio comunale. Dopo i gravi ritardi che hanno riguardato i lavori per i nuovi impianti elettrici e di condizionamento, di cui vi abbiamo parlato qui, l’appalto è ora stato assegnato ad una nuova ditta che dovrebbe terminarli entro giugno.
Si riapre ora però una discussione sul futuro della sala: se da una parte c’è un ordine del giorno votato all’unanimità con cui si chiede che il consiglio comunale torni a svolgere le proprie funzioni alle Baleari, dall’altra è già stato sollevato il problema della conservazione del bene, insieme ad un’istanza opposta, ovvero quella della valorizzazione dello stesso attraverso un’apertura maggiore alla fruizione pubblica.
A sollevarlo in commissione è stato Dario Matteoni, direttore del Museo di San Matteo e di Palazzo Reale e intervenuto per conto della Sovrintendenza di Pisa, che ha suggerito di avviare “una riflessione sull’uso futuro della sala, anche a fronte degli importanti investimenti fatti e del lavoro di restauro. In particolare – ha aggiunto – vorrei che il ragionamento partisse dai rischi di cancellazione di alcune tracce della storia, come il pavimento, rischi che alcune destinazioni potrebbero maggiormente comportare”.
Spaccatura invece all’interno di Forza Italia/PdL, con Giovanni Garzella da una parte che auspica il rientro alle Baleari il prima possibile, del consiglio comunale, e non vede di buon occhio altre possibili destinazioni: “In quel caso dovrà essere il consiglio a decidere”, ha detto. E dall’altra il consigliere Riccardo Buscemi, che preannuncia la presentazione di un atto in consiglio con cui intende ribadire la vocazione anche turistica dell’area, “in linea con quanto accade altrove, come nel palazzo dei Normanni a Palermo, dove la sala del parlamento regionale è aperta al pubblico e visibile da tutti”.
Intanto che si attendono la fine dei lavori, con la sistemazione del precedente arredo opportunamente adattato alle nuove condizioni, la discussione è viva.