Fermati dai Carabinieri mentre si allontanavano dallo stabilimento Galazzo, l’ex cementificio abbandonato da oltre 15 anni, a bordo avevano infissi e termosifoni rubati

Tre pregiudicati sono stati fermati dai Carabinieri nei pressi dell’ex stabilimento Galazzo, nella zona industriale di Porta a Mare, e trovati in possesso di numerosi infissi e termosifoni rivelatisi poi frutto di un furto. Una pattuglia dei militari ha notato il mezzo che si apprestava ad uscire dall’ex fabbrica di cemento armato, chiusa e abbandonata dalla fine degli anni Novanta, in seguito al controllo è emerso che i tre uomini, tutti di origine rumena, erano già stati denunciati per l’occupazione abusiva della struttura e per reati contro il patrimonio.

Nel vano di carico del mezzo sono stati rinvenuti infissi e termosifoni, oltre a diversi arnesi atti allo scasso. La refurtiva, del valore complessivo di 30mila euro, è stata riconosciuta da un pisano che da qualche giorno aveva sporto denuncia per furto. I tre sono stati denunciati per ricettazione e il loro furgone è stato sequestrato in applicazione della normativa ambientale che impone particolari autorizzazioni a coloro che intendono trasportare rifiuti ferrosi.

Venduto nel 2002 dall’ingegner Galazzo alla ditta Vacis, fallita pochi anni dopo, la grande fabbrica è ferma dalla fine degli anni Novanta. Nonostante gli interventi di muratura delle finestre compiuti dal curatore fallimentare per evitare intrusioni e occupazioni dell’area, la zona è utilizzata come ricovero di fortuna. Numerosi gli episodi di cronaca che l’hanno segnata, nel giugno del 2014 si sfiorò la tragedia, quando qualcuno salì sul tetto dello stabilimento armato di gruppo elettrogeno e flessibile per tentare di rubare le catene che sorreggono la volta del capannone. Il tetto crollò e furono i cani dei Carabinieri a scongiurare l’ipotesi che gli autori del furto fossero rimasti intrappolati sotto le macerie.