Croce e delizia di ogni scacchista, non c’è nessuno che non abbia speso parte della sua formazione cercando, studiando e provando a giocare in partita o meglio ancora in torneo qualche tranello
Le trappole in apertura sono la croce e la delizia di ogni scacchista, croce perché quando si cade nel tranello teso dall’avversario la sconfitta è cocente e umiliante, delizia perché quando è l’avversario a cadere nella trappola che abbiamo teso vinciamo con poca fatica e in maniera spettacolare.
Per questo non c’è scacchista che non abbia speso parte della sua formazione cercando, studiando e provando a giocare in partita o meglio ancora in torneo qualche tranello.
Vincere rapidamente e con poca fatica grazie ad una trappola in apertura è comodo, ma per qualche giocatore può diventare un’ossessione e così si ritrova a giocare per anni varianti deboli sperando che qualcuno cada finalmente nella propria trappola!
Per questo conoscerle può essere importante, non tanto per darle quindi, quanto per evitare di caderci! A scacchi esistono molte trappole nella fase dell’apertura, che possono trarre in inganno anche giocatori di alto livello.
Nella preistoria del gioco, prima dell’avvento di Steinitz e della scuola posizionale, le trappole erano ricercate con grande dedizione e costituivano la base del gioco, i giocatori più forti pubblicavano poi i loro tranelli in raccolte di partite che diventarono in seguito la base della moderna teoria delle aperture.
Abbiamo già incontrato un paio di queste trappole nei numeri precedenti di Q come Regina, ovvero il Il matto di Légal e il matto del barbiere, ve ne presentiamo qui sotto un’altro paio giusto per spiegare meglio il concetto e magari chissà, potrebbe tornarvi utile nella prossima partita!
L’affogato di scoperta
Il cavallo malefico
Il bianco muove e vince
La soluzione del numero precedente