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Grand Quignol! Le 6 solite cose che (quasi sicuramente) vi sorbirete a teatro

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Il teatro secondo Sara & Hengel


Se c’è una cosa che davvero non sopportiamo sono quegli articoli che vanno ora e che si trovano ormai dappertutto sul web e su certe riviste. Dai che sapete di cosa stiamo parlando: quegli articoli sempliciotti, generalisti, tutti uguali che hanno titoli del tipo “I 10 modi per farla innamorare”, “9 luoghi dove andare almeno una volta nella vita”, “Le 8 verità sul veganesimo alle quali non crederesti mai” e porcherie simili. Sono tutti articoli identici nella loro forma, a partire dal titolo… poi c’è un breve cappello iniziale e poi vai con la classifica, corredata da grandi immagini buone per tutti e breve commentino sottostante.

Siamo nell’epoca delle facilonerie, delle cose tutte uguali, della cultura usa e getta.

Il fatto è che questo giornalismo semplicistico è un drammatico specchio dei nostri tempi: non riusciamo più a concentrarci bene e abbiamo bisogno di cose facili e veloci, che non ci impegnino troppo, alle quali possiamo dare un morso di sfuggita senza doverci soffermare più di tanto. Abbiamo bisogno di sentire quel che abbiamo già sentito, rivedere ciò che abbiamo già visto, per crederci sicuri in un mondo che sembra privo di certezze. Così nascono questi elenchi di cose pressoché inutili, che non dovrebbero neppure interessarci e che già conosciamo tutti, escluso chi soffre di gravi deficit mentali.

Siamo nell’epoca delle facilonerie, delle cose tutte uguali, della cultura usa e getta. Ed infatti alla fine questi articoli funzionano: li trovate a centinaia postati sui social networks, hanno innumerevoli visualizzazioni, qualcosa come 6.2k o simili… ma cosa vuol dire ‘sta cappa?? boh… kilioni? Non importa. Vuol dire che son tanti.

Via, per farla breve, come avrete intuito dal titolo odierno del Grand-Quignol!, oggi s’è deciso di scendere anche noi a questo livello, nonostante la nostra avversione a tutto ciò. E lo facciamo semplicemente con la frivola speranza di avere una bella k nel numero dei nostri like, come è accaduto a quel tale che s’è preso la briga di parlare de “Le 100 donne più sexy del mondo” in un articolo fondamentale che rubava foto di stragnocche qua e là sul web e le corredava di brevi commenti ad hoc.

Ma a parte gli scherzi. Proviamo ad arrivare al punto. Oggi il teatro sta rischiando di cadere sempre più nel baratro in cui sembra essere cascato certo giornalismo: spettacoli tutti uguali e faciloni, colmi di cliché che a volte sembrano proprio un semplice elenco di immagini già viste, come una trasposizione teatrale di quegli articoli che tanto ci indignano: “Le 3 solite cose che assolutamente devono esserci in uno spettacolo”, potrebbe essere il titolo di un bel po’ di roba che abbiamo visto di recente…. Per questo siamo qui a mettervi in guardia, proprio voi, amanti del teatro: diffidate da questi spettacoli elenco, rischiano di diventare la morte di quest’arte meravigliosa. Ormai sono ovunque ed il mondo teatrale ne è invaso, comunque per aiutarvi a riconoscerli, ecco pronte per voi “Le 6 solite cose che (quasi sicuramente) vi sorbirete a teatro”:

 

1. Il saltino in alto tutti insieme, e tutti rivolti verso la platea.
Tipico del Teatro danza, del Teatro fisico e del Musical, il saltino lo ritrovi un po’ in tutte le salse, sia che gli attori siano preparati fisicamente, sia che siano, magari, in sovrappeso.

1 banner saltino

 

2. Il tavolino e le sedie.
Immancabili nel teatro amatoriale e punto di forza di tanto teatro “di parola”, il tavolino e le sedie sono un ottimo mezzo senza fantasia per far sedere lì due attori e farli parlare all’infinito.

2 banner tavolino

 

3. Mutande bianche.
Chi ha un po’ di dimestichezza col teatro contemporaneo sa benissimo quanto spesso le mutande bianche siano drammaticamente l’unico particolare interessante di certi spettacoli.

3 banner mutande

 

4. Tutti in fila con aria giudicatoria verso il pubblico.
Lo ritrovi nel teatro di prosa, nel teatro politico… a quanto pare piace tanto l’idea di far sentire il pubblico giudicato…

4 banner tutti in fila

 

5. In fila su sgabelli e panche.
La fila è una cosa che al teatro piace tantissimo, ma la migliore è quella su sgabelli e panche. La troverete ovunque. Senza di quella, probabilmente, il teatro non è teatro.

5 banner in fila su sedie

 

6. Braccine alzate e tanta gioia.
Un classicone del Musical e del teatro comico, le braccia alzate corredate da irrefrenabile gioia e ilarità sembrano volerci dire che lo spettacolo sarà uno spasso. Ma mentono.

6 banner braccine alzate

 

Ecco, l’elenco finisce qui. In realtà potremmo andare avanti per ore, tutto questo è solo la punta dell’iceberg. Vogliamo però concludere provando invece ad esser buoni e spezzare una lancia a favore del già visto: quando c’è la vita vera in uno spettacolo, qualsiasi cliché non appare più come tale, e persino sedie e tavolino possono essere un mezzo per avvicinare lo spettatore alla verità. Mai visto uno spettacolo di Gilberto Govi? E di Eduardo De Filippo? Tutto è relativo, cari amici del Grand-Quignol!, resta il fatto che la minestra riscaldata nell’ovvio sotto sotto puzza un po’… chiedete a Stanislavskij:

Il guaio più grosso è che i ‘cliché’ si appiccicano addosso e non si staccano più. Corrodono l’attore come la ruggine, e una volta trovata la strada per insinuarsi in lui, si moltiplicano, e cercano di estendersi a tutta la parte e di impadronirsi di tutti gli elementi dell’apparato espressivo dell’attore. Il ‘cliché’ riempie tutti i vuoti della parte, non colmati dal sentimento vivo e si installa, anzi spesso precede addirittura il risvegliarsi del sentimento, e gli sbarra la strada

(da Il lavoro dell’attore su sé stesso, 1936)

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Pubblicato il: 31 maggio 2015

Argomenti: Cultura, Teatro

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2 risposte a: Grand Quignol! Le 6 solite cose che (quasi sicuramente) vi sorbirete a teatro

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