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PaginaQulo Quando Pete prese l’accetta

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Come la sapevo io, era andata che nel luglio 1965, al Newport Folk Festival, tutti aspettavano Bob Dylan da solo con la chitarra acustica e lui arrivò armato di chitarra elettrica fender stratocaster , salì sul palco in compagnia di un indiavolato gruppo di blues elettrico, e fece un casino dell’ottanta. Contro questa svolta di frastuono consumista Pete Seeger s’imbelvì, non ci pensò due volte, prese un’ascia, intenzionato a tagliare i cavi della corrente che alimentavano il concerto dell’ingrato traditore Bob. Ma non sembra che sia andata esattamente così. Pete Seeger, in questa intervista, racconta la sua versione.

http://www.youtube.com/watch?v=UXbf7o8HGv0

(La versione di Bob Dylan gustatevela sul documentario di Martin Scorsese – No direction home) A sentir Pete, la sua, non era un’avversione furiosa alla chitarra elettrica (solo il giorno prima aveva apprezzato il set elettrico del bluesman Howlin Wolf), e non era neanche una forma estrema di resistenza contro l’abbandono degli strumenti acustici. Il suo era un incazzamento rustico contro il volume fracassone di Dylan e soci. Non era la chitarra elettrica la vittima della sua accetta, era il suono che Dylan si era dato. Probabilmente quel suono di devastante rock and roll era quello che Dylan voleva, le reazioni del pubblico non furono entusiaste, ma anche su questo il dibattito è aperto e continua, ancora oggi, in rete, si dibatte sul tema, la questione è diventata nota come Electric Dylan Controversy. (E vuoi che non ci sia una band che porti questo nome?)

http://www.maggiesfarm.it/newport65.html

Pete Seeger se n’è andato da pochi giorni, aveva 93 anni. Complice di scorribande folkomuniste con Woody Guthrie, cantava e suonava, soprattutto il banjo a 5 corde, ma anche la chitarra. Non ha mai suonato strumenti elettrici. Era sulle liste nere del maccartismo, (periodo storico degli Stati Uniti d’America caratterizzato dal sospetto e la persecuzione dei comunisti, veri o presunti), più avanti lo troviamo, sempre armato di banjo, in prima linea nelle battaglie pacifiste e ambientaliste. Era un trascinatore, era anche musicologo e in famiglia non era il solo a suonare. Non ci risulta che abbia impugnato l’accetta per scopi conflittuali dopo quella sera del luglio 1965, a Newport, nell’episodio che lo ha reso protagonista, suo malgrado, di una discussa rock-leggenda metropolitana . Ha suonato fino alla fine. Qui lo vediamo al Farm Aid del settembre scorso, con Neil Young, Willie Nelson e altri.

http://www.youtube.com/watch?v=mt9jWoXmrLw

In quest’occasione Pete ricorda a tutti la strofa più scivolosa di This land is your land.

There was a big high wall there that tried to stop me /Sign was painted, it said private property
But on the back side it didn’t say nothing / This land was made for you and me

C’era un grande muro che cercava di fermarmi / Era firmato diceva proprietà privata
Ma sul retro non diceva niente / Questa terra fu fatta per te e per me

(Una strofa poco adatta al concerto per l’insediamento d Barack Obama, dove Seeger ha cantato This land is your land con Bruce Springsteen…)

Sul banjo di Pete c’è una frase, e anche se viene in mente la celebre frase sulla chitarra di Woody Guthrie, il messaggio sul banjo ci piace di più: This machine surrounds hate and forces it to surrender – QUESTA MACCHINA CIRCONDA L’ODIO E LO COSTRINGE ALLA RESA
Domanda finale: ma se Bob Dylan suona al funerale di Pete Seeger, usa la chitarra acustica o quella elettrica?

http://www.youtube.com/watch?v=NHbTWJ9tjnw

 

ICO GATTAI

 

Foto: “Rural America” da Archivio Shorpy — http://www.shorpy.com/

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Pubblicato il: 31 gennaio 2014

Argomenti: PaginaQulo, Quaderni

Visto da: 1345 persone

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