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Qucina Vogliamo il pane, e la “torta di rose”

torta delle rose

Un dolce antico  tipico della cucina mantovana, creato per rendere omaggio a Isabelle D’Este in occasione delle nozze con  Francesco Gonzaga


La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata.
William Shakespeare

Buongiorno carissimi lettori e lettrici,
beh come state? Vi sono mancata? Spero di si!
Per prima cosa mi faccio e faccio al gentil sesso gli auguri più calorosi di questo mese.

rosa11L’8 Marzo  è la giornata internazionale della donna e vorrei onorarlo con un dolce che detiene delle caratteristiche di un fiore cioè la rosa. La rosa da secoli rappresenta o meglio simboleggia l’amore, la devozione, l’ammirazione, la bellezza , la perfezione e  la delicatezza ciò che potrebbe farci pensare ala donna. Si ricorre a questa giornata per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne che le discriminazioni e le violenze a cui ancora oggi sono oggetto in molte parti del mondo. C’è ancora tanta strada da percorrere ma non demordiamo.

La ricetta di oggi è un dolce molto antico che si chiama Torta delle rose tipico della cucina mantovana. Essa ha delle origini nobili e antichissime e fu creata per rendere omaggio a colei che sarà poi definita la “first lady” del Rinascimento. Si ideò per le nozze alla Corte dei Gonzaga nel 1490 in occasione delle nozze di Isabella d’Este allora sposa del Marchese Francesco II.
Andiamo in cucina a prepararla…

Torta di rose

Ingredienti

500 gr di farina 00
200 ml di latte
80 gr di zucchero
50 gr di burro
25 gr di lievito di birra
1 uovo
vanillina
un pizzico di sale
latte x spennellare
Per il ripieno:
150 gr di uvetta
½  litro di latte
3 tuorli
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di farina
buccia di limone
un pizzico di sale
liquore q.b

Procedimento
Per prima cosa  sciogliere gradualmente il lievito con il latte poi disporre la farina a  fontana nella ciotola, mettere nel centro lo zucchero, il lievito, la vanillina, il sale ed il burro morbido lungo i lati.
Infine aggiungere l’uovo battuto ed impastare bene  dopo cioè lasciarlo lievitare per un ora.

Nel frattempo prepariamo la crema lavorando in un pentolino tre tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale, unirvi la farina poco per volta e stemperare col latte tiepido versato a filo, aromatizzare con la scorza  di limone. A questo punto portare sul fuoco il composto e farla cuocere mescolandola di continuo  affinché la crema non comincerà a diventare più consistente; dopodiché quando è pronta versarla in una ciotola e coprirla con della pellicola per non formare crosticine.

Stendere la  nostra pasta lievitata a rettangolo e cospargerla con la crema raffreddata e l’uvetta tenuta precedentemente in ammollo nel liquore. Arrotolarla strettamente nel senso della lunghezza e tagliare circa 15 fette dello spessore di 2 dita, porle in una tortiera con carta oleata un po’ distanziate.

Spennellarle col latte e lasciar riposare per una mezz’oretta, durante questo tempo le rose si apriranno e si attaccheranno le une alle altre.
Infornare a 200°C per 20 minuti.

Beh… vi auguro un buon dessert
A presto
J.

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Scritto da:

Pubblicato il: 8 marzo 2015

Argomenti: Alimentazione, Quaderni, Qucina

Visto da: 2054 persone

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2 risposte a: Vogliamo il pane, e la “torta di rose”

  1. avatar Mau scrive:

    Non Shakespeare , bensi’ il Talmud !!

    • avatar Miau scrive:

      Non il Talmud, bensì Matthew Henry!

      “Women were created from the rib of man to be beside him, not from his head to top him, nor from his feet to be trampled by him, but from under his arm to be protected by him, near to his heart to be loved by him.”
      ― Matthew Henry, An Exposition of the Old and New Testament

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