Cara Madame Q,
sono un sessantenne brillante, ottimo cuoco e ancora di bell’aspetto. Ho avuto moltissime relazioni, qualche fidanzamento serio in gioventù ma non ho mai voluto fare il grande passo. Il matrimonio, la relazione stabile non fa per me. Sono (quasi) sempre riuscito a evitare i coinvolgimenti sentimentali ne ho infatti, le poche volte che mi è accaduto, subito le pesanti conseguenze. Da quel momento quindi deciso di vivere le mie relazioni in modo leggero gestendo anche più relazioni insieme. Tutto questo per evitare che le varie “signore” coinvolte pensassero di avere l’esclusiva su di me. Spesso le ho fatte anche incontrare, in modo che, per così dire, si autolimitassero. Adesso però mi è accaduta una cosa che non avrei mai previsto dopo una così lunga carriera di tombeur de femmes. Sono turbato, non riesco quasi a scriverlo e a confessarlo. Mi sono innamorato di un uomo. Ma non di un giovane, ci potrebbe anche stare e mi sentirei confortato dal fatto che persino in Morte a Venezia accade un fatto di questo tipo, bensì di un mio coetaneo. Sono annientato.
G.Von Achembach
Caro G. Von Achembach,
lei ha passato la sua vita a tenere lontane le “signore” e forse ora sa perché. A sessant’anni ecco che si è perdutamente innamorato di un uomo. La sua è una situazione a dir poco pirandelliana. “Nessuna fantasia arriva a concepire certe follie, certe inverosimili avventure che si scatenano e scoppiano dal seno tumultuoso della vita” scriveva il maestro ne “Il fu Mattia Pascal”. Dunque anche lei ha scoperto, in un’età in cui si pensa di essere immuni, che la Vita è bizzarra e che l’Amore, se possibile, lo è ancora di più. E si vendica, burlone, a modo suo. Perché caro Von Achembach lei non ha mai capito che il “problema” non erano le donne, ma la sua paura di provare sentimenti profondi. E avendo sempre sbagliato continua a sbagliare. Guardi che non è mica una tragedia essere omosessuali. Provi a vederla così: ci si innamora delle persone e questo a prescindere da tutto – senza dimenticare poi, come diceva sempre la saggia prozia Lucrezia, che “il sesso non ha sesso”. Quindi per una volta sia coraggioso e inviti il suo amico a cena. Il risultato potrà essere sorprendente.
Con affetto incoraggiante,
Madame Q
Ps la canzone che le dedico è un intramontabile classico di Mina “E’ l’uomo per me”
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