Sono ancora sconvolti da quanto successo la scorsa settimana a scuola. I ragazzi e le ragazze del Pacinotti non ci stanno proprio a farsi considerare “drogati”, “sbandati” o qualsiasi altro epiteto, o meglio stereotipo, legato all’uso di sostanze. Anche perché di sostanze, durante il controllo della Guardia di Finanza, ne sono state trovate ben poche.
La lettera da noi pubblicata la scorsa settimana, sottoscritta da tutti i membri del consiglio di istituto (eccetto uno), sollevava accuse gravi: la decisione di far entrare la Guardia di Finanza dentro la scuola e le classi, non sarebbe stata presa dal consiglio, ma dalla dirigente, che avrebbe anche indicato in quali classi entrare e addirittura quali studenti controllare.
Ieri mattina abbiamo parlato con loro, gli studenti, i protagonisti di questa vicenda che erano rimasti ancora senza voce. E confermano che quanto avvenuto la scorsa settimana è stata proprio una brutta pagina per la storia della scuola, nonché per loro stessi. Due rappresentanti di istituto – entrambi maggiorenni – ci raccontano che le classi controllate corrisponderebbero a quelle frequentate dai rappresentati di istituto, primo elemento a sostegno dell’accusa di “controllo mirato”.
Aggiungono poi che la Guardia di Finanza sarebbe stata tutt’altro che tranquillizzante: “L’atteggiamento è stato davvero intimidatorio”, spiegano. “In alcune classi c’erano diverse persone che piangevano, spaventate da quanto stava accadendo. In particolare in una quinta, quando è stato rinvenuto un pezzetto di fumo nel cestino dell’immondizia, gli agenti in borghese ci hanno detto che se non fosse saltato fuori il possessore avrebbero denunciato tutti. A quel punto molte ragazze, nettamente contrarie all’uso di sostanze e totalmente pulite, hanno cominciato a piangere, ovviamente preoccupate.”
Uno dei rappresentanti dice inoltre di essere stato perquisito: “Quella mattina sono entrato a scuola più tardi. Appena varcata la soglia della classe ho visto gli agenti in borghese e la preside, che indicandomi ha detto agli agenti ‘guardate lui perché di sicuro ha qualcosa’, al che gli agenti mi hanno portato in corridoio, dove sono stato perquisito, senza trovarmi niente addosso”.
“Ciò che ci sgomenta – aggiunge la compagna – è che il gesto della dirigente, che ha scavalcato la volontà del consiglio di istituto, ci fa pensare che non abbia alcuna considerazione né rispetto nei nostri confronti. Perché solo da noi è successo tutto questo? Perché non sono andati anche al Dini o al Buonarroti? Non ci va affatto di passare come la scuola dei drogati, quando invece abbiamo sempre cercato di mantenere il controllo, per esempio anche durante l’autogestione quando invece la dirigente era assente”.
E fa infine una considerazione: “È risaputo che ci sono dei problemi fra la scuola e la dirigente. Circa un mese fa c’è stata una protesta attraverso la quale abbiamo sollevato la scarsa presenza della dirigente e il difficile rapporto fra lei e il resto della scuola. A seguito di quella protesta c’è stata un’ispezione, richiesta da tutte le componenti del consiglio di istituto”. Parallelamente, lo stesso consiglio – composto da docenti, studenti e genitori – si è rifiutato di approvare il bilancio della scuola, per dubbi sulla sua validità, motivo per cui la scuola è stata commissariata e il consiglio è ora dimissionario.
Un conflitto conclamato quindi, che invece di essere risolto con gli strumenti del dialogo, è stato ulteriormente riacceso con quello che è stato percepito come un “atto di forza”, “una ritorsione bella e buona”. Sulla sofferenza esposta dagli studenti durante il controllo abbiamo chiesto chiarimenti alla Guardia di Finanza, con cui però non siamo riusciti a parlare.
mi risulta che i controlli antidroga vengono fatti in tutte le scuole (come hanno dichiarato diversi presidi) e comunque mi sembra alquanto stradno che ragazze di quinta si siano tanto spaventate da mettersi a piangere! Che ci siano dei problemi con la preside da parte di studenti, insegnanti e segreteria ormai è appurato, ma pubblicare articoli discriminatori ed in parte non veritieri mi pare voler alimentare a bella posta la polemica. A chi giova??? Forse a chi non vuole una dirigente “scomoda” in quanto, fin dall’inizio del suo incarico, non si è “assoggettata” all’andazzo un po’ troppo disinvolto della gestione precedente……………
Gentile Rita, la posizione della dirigente l’abbiamo riportata subito, come può leggere qui. http://www.paginaq.it/2014/03/12/guardia-di-finanza-scuola/
Quello che affermano i ragazzi è grave, non a caso abbiamo usato i condizionali e le virgolette. Non significa che la loro voce non abbia diritto di esistere: sono loro ad essere stati controllati con i cani in classe e ci sembrava doveroso far sentire anche la loro opinione su quanto successo. In fondo all’articolo aggiungiamo anche che è nostra premura sentire la Guardia di Finanza sulle accuse che sollevano gli studenti, nell’ottica di non voler discriminare nessuno. Cordialmente, Cinzia Colosimo.
Lei c’era quando la Guardia di Finanza è entrata nella scuola? Io c’ero. Le ragazze che si sono messe a piangere erano di una classe terza e hanno avuto paura degli atteggiamenti bruschi e aggressivi della Guardia di Finanza. I problemi con la DS, sono tanti. E ,mi scusi, ma non le permetto di dire che “non si è “assoggettata” all’andazzo un po’ troppo disinvolto della gestione precedente……………”. Il Preside Ceraolo (ex-preside dell’ITC A.Pacinotti), è un esempio da seguire nella gestione di una scuola, sia come comportamento nei confronti degli studenti, disponibile, ma fermo nei momenti opportuni, sia nel rispetto di tutte le altre componenti scolastiche(docenti, genitori, personale ATA..).