Sono alla Piaggerta i quaranta profughi atterrati ieri sera all’Aeroporto Galilei e destinati, nel piano nazionale di accoglienza, a rimanere nella nostra città.
La maggior parte di loro, 36 persone, arriva dal Mali, due arrivano dal Senegal e altri due dalla Guinea. Sono tutti uomini, alcuni molto giovani. Ancora scossi dal lungo viaggio, dall’essere sballottati qua e là, dal non sapere cosa accadrà da ora in poi. Non hanno ancora avuto tutte le informazioni necessarie a capire cosa li aspetta, ma queste ore sono state dedicate al riposo, le visite mediche, le identificazioni in Questura e, semplicemente, al riprendere fiato.
Questa mattina sono stati portati a gruppi di 7 persone alla volta in Questura, per procedere con i primi permessi temporanei di tre mesi.
Alla Piaggerta era già tutto pronto per il loro arrivo: letti, lenzuola, generi di prima necessità. La palazzina nel cuore di San Rossore è immersa in un contesto meraviglioso, ma decisamente lontano dal centro abitato. Già dalla prossima settimana, in attesa che i comuni della provincia trovino soluzioni più stabili, si penseranno a forme di coinvolgimento: lezioni di italiano in primis.
E questa mattina a salutarli anche l’assessore provinciale Silvia Pagnin, che ha assicurato la presenza fissa di una persona dell’Istituzione Centro Nord Sud per aiutare la mediazione. Mercoledì ci sarà una nuova riunione fra gli enti e le associazioni aderenti all’Istituzione Centro Nord Sud, per capire le direzioni e le prospettive più a lungo termine.