Riflessioni a margine di una fuga da Pisa dopo 2 anni di costante permanenza
Come avrete notato, ma forse anche no, MusiQ è andata in ferie.
Una bella faccia tosta andarsene senza nemmeno avvertire, diranno i più, non a torto.
Diciamo che il livello di saturazione, al quale hanno concorso evitate calamità naturali, elezioni amministrative andate come sono andate e abbassamento del livello dell’entertainment, era stato raggiunto e così VIA!
Assieme agli amici fidati, andiamo a dare un’occhiata alla nuova meta preferita ai cervelli, ma soprattutto degli artisti, pisani, in fuga, alla ricerca di uno posto dove la dicitura “stato sociale” non stia per un fuoco di paglia dell’indie pop italiano.
Ecco una carrellata delle epifanie berlinesi che mi hanno maggiormente segnata.
A Berlino il Gosto medio, sia esso proveniente dalla Milano “sushi & coca” o dal festival del jazz di Roccella Ionica, scopre che i locali dove si suona musica dal vivo e i templi della musica techno sono veri e propri luoghi di socialità e aggregazione attorno a un tema condiviso.
Per la prima volta mi sono dimenticata di quale impresa infattibile sia attaccare bottone in pista da ballo dalle nostre parti: sotto cassa, domina la devozione totale alla musica che viene suonata, pochi metri più lontano, grazie a un impeccabile posizionamento e all’alta qualità degli impianti, singoli, coppie e comitive conversano, si scambiano impressioni sulla serata, sproloquiano amabilmente e psico-attivamente. Nelle discoteche berlinesi che ho avuto modo di vedere e vivere, l’alienazione prodotta da luoghi spesso inadatti a far incontrare le persone viene sconfitta attraverso la tecnica e, a monte, con un’educazione al consumo consapevole delle sostanze che, in via generale, lascia a bocca aperta.
A Berlino il Gosto medio si sente appartenente a una ristretta cerchia di appassionati che aspettano il Record Store Day per sostenere più di sempre il negozio di dischi di fiducia, per prenotare le uscite esclusive che molti artisti lanciano per quella particolare ricorrenza, per partecipare con entusiasmo alle iniziative organizzate dai rivenditori, spesso legate alla promozione della musica emergente. Bhé, il Record Store Day è una festa per famiglie.
Vero è che non ho fatto il giro di tutti e ventidue negozi che hanno aderito al RSD 2014 a Berlino, ma in quelli che mi è capitato di vedere quello che mi ha colpito non è stato tanto l’offerta – a Pisa vantiamo due negozi di dischi al top – ma chi li popolava. Quando vedi persone di tutte le età e le estrazioni sociali contendersi le postazioni d’ascolto all’interno del negozio, ti rendi conto che esiste perfino un’educazione all’ascolto e al valore del disco fisico.
Il fatto che in ogni negozio siano almeno cinque/sei i Technics 1200 su cui ascoltare i dischi, passa quasi in secondo piano. Anzi, quest’ultima affermazione è falsa, fa rodere un sacco, ecco.
Però ,però, però. A Berlino il Gosto medio scopre che per organizzare degnamente un evento non basta trovarsi in una città ricca di opportunità, dove la cultura non viene osteggiata e dove la musica non è vista come diretta emanazione del demonio da reprimere con orari da Cenerentola; non basta poter accedere a uno spazio munito di ben due palchi e di bier-garten esterno dove rilassarsi con gli Hare Krisna che preparano Chai Tea tutta la notte.
Senza dimenticare pochi gruppi veramente interessanti, come i fenomenali Space Spectrum (thespacespectrum.bandcamp.com), i sabati sera organizzati da quell’amabile manipolo di ragazzi pisani presso il Circolo Arci CEP di Pisa hanno molto poco da invidiare al Berlin Psych Festival, organizzato al C-Club, zona Platz de Luftbrucke.
Sto esagerando? Sicuramente, ma non me lo rimangio.
Infine, a Berlino il Gosto medio scopre che Pisa conta. Sìsì.
A Berlino si può assistere a un live degli Appaloosa in Karl Marx Strasse, in una specie di warehouse gigante abitato, indovinate un po’, da qualche pisano/a.
Si scopre anche che per affittare un impianto e due giradischi per far sì che l’evento sia perfetto a livello tecnico, si spendono circa CINQUANTA EURO.
La scoperta più amara è quella della Polizei, che ovviamente ha sanzionato la potenza sonora di Trance 44, l’ultimo lavoro della band livornese, dopo soli 5 pezzi, dal sound talmente internazionale che sicuramente hanno catturato tutti i tedeschi presenti.
E a Berlino, il Gosto medio, ancor prima di rivelare la sua città di provenienza, incontra qualcuno che lo rassicura: “mi potete trovare tutti gli anni sotto il camion goa del Canapisa!”
BERLINATION:
Anna Wall (UK, based Berlin): www.soundcloud.com/djannawall
Attan (FR): www.soundcloud.com/attan
David K. (FR): www.soundcloud.com/davidk-official
Bloody Mary (GER): www.soundcloud.com/bloody-mary