Si moltiplicano i commenti e le prese di posizione sul futuro dell’aeroporto Galilei, ora che il contrasto con Firenze è conclamato e che i buoni rapporti e l’orizzonte comune fra Pisa e Regione sembrano cosa del passato.
Nella serata di ieri Corporacion America, il gruppo argentino che sta tentando la scalata negli aeroporti toscani, ha pubblicato ieri il piano strategico sul futuro sia di Sat che di Adf, disponibile a questo link. Un piano che ridimensiona notevolmente le aspettative su Peretola, per il quale non si fa cenno alla lunghezza della pista, che rilancia invece il ruolo intercontinentale del Galilei, facendo cenni alla Cina, Nord America, New York e area extra Shengen. Anche di questo si parlerà oggi in consiglio comunale, dove il tema è all’ordine del giorno.
Da ieri inoltre circola su Facebook l’idea di una scampagnata al Galilei, per accendere l’attenzione della città sullo scalo pisano, su cui è basata una fetta importante dell’economica cittadina. “L’aeroporto è la nostra Piaggio”, ha detto il sindaco Marco Filippeschi ricordando le 2.400 persone che lavorano tra l’aeroporto e il suo indotto, insieme ai 165 milioni di euro previsti per i piani di sviluppo del Galilei nei prossimi anni, e le opere connesse al destino dell’aeroporto: fra tutte il People Mover.
E sempre il sindaco sembra farsi promotore in queste ore dell’iniziativa, che ha già avuto decine di condivisioni sul social network: “Raccolgo le volontà di tanti amici preoccupati e combattivi”, scriveva ieri sera, “non solo di persone che lavorano nell’Aeroporto di Pisa (sono in tutto 2.400!), in queste ore convulse, quando senza troppo riflettere si minacciano contro il principale aeroporto toscano scelte irrazionali o regalie fatte a chi non ne ha bisogno”.
Ribadendo: “Scelte, quali quella di fare un aeroporto doppione a soli 70 km, contro ogni regola europea e nazionale, che possono compromettere investimenti importanti, progetti in corso e futuri, tanto tanto impegno e tanti posti di lavoro. Da Pisa ci battiamo con serenità per la Toscana, senza municipalismi, per l’interesse collettivo, per evitare (nuovi) sprechi di denaro pubblico, perché i patti sottoscritti fino a pochi mesi fa per un’integrazione fra i due aeroporti (Firenze “city airport”, Pisa “aeroporto internazionale, con voli intercontinentali e low cost” – così è scritto nella pianificazione della Regione -) siano mantenuti e realizzati e non stravolti con forzature inaccettabili”.
Conclude quindi annunciando la sua partecipazione all’eventuale iniziativa: “Naturalmente sarò anch’io sul prato, davanti al “Galilei”, quando si darà un segno concreto di quanto c’interessi difendere questi beni comuni della Toscana e del nostro paese”.
Sugli aeroporti è intervenuta ieri anche la Cna di Pisa, tramite il presidente Andrea Zavanella: “Occorre tenere la barra dritta del timone e condurre compatti la Sat fuori da questa tempesta”, afferma. “Il sindaco e i vertici delle istituzioni pisane, ed anche i soci privati, devono essere compatti e resistere alla tentazione di cedere al buio le quote di maggioranza della società. Mantenere saldamente la guida della Sat è l’unica, peraltro difficile e rischiosa opzione, che rimane a Pisa e al suo territorio per vedere confermato il ruolo e i numeri del proprio Aereoporto che è a servizio di tutta la regione; diversamente da Peretola che può crescere solo se c’è un forte investimento pubblico”.
“Infatti la tempesta è stata provocata, si deve dirlo con chiarezza – chiosa Zavanella – da diverse forzature che ruotano tutte intorno agli appetiti che si scatenano quando si parla di investimenti pubblici. È chiaro che Peretola diventa più forte se davvero arrivassero, in modo forzato, lo dico chiaramente, ingenti somme (si parla di 150/200 milioni di euro) per una nuova pista di 2400mt e non di 2000 per renderlo funzionale ad aerei e volumi più grandi di traffico.