Famiglie e bambini in presidio alla Società della Salute mentre si riunisce la commissione sull’emergenza abitativa. Ad accompagnarli e a sostenere la richiesta di non finire per strada L’Unione Inquilini, il movimento Prendo Casa e alcuni consiglieri comunali, Ciccio Auletta di Una città in comune – Prc e Gianfranco Mannini del Movimento 5 Stelle. Insieme alla commissione Claudio Lazzeri dell’Unione Inquilini e Daniele Cosci del Sicet.
Famiglie e singoli su cui incombe uno sfratto per morosità e per alcuni di loro nei prossimi giorni si prospetta l’accesso con le forze dell’ordine: sono una quindicina i nuclei familiari che nei prossimi dieci giorni potrebbero trovarsi in mezzo a una strada. Come il giovane che ha un minore in famiglia e che da poco si è ripreso da una leucemia aggressiva.
La richiesta delle associazioni e dei sindacati è semplice: blocco degli sfratti per morosità incolpevole e passaggio da casa a casa.
La commissione che si è riunita ieri fornirà una parte della risposta, stilando la graduatoria di coloro che avranno accesso al cosiddetto bando per la morosità incolpevole: a coloro che hanno fatto richiesta e a cui saranno riconosciuti i requisiti andrà un bonus per scongiurare lo sfratto.
Fino a 7mila euro da destinare ai proprietari che accetteranno di rinnovare il contratto di affitto in cambio della cifra compensativa degli arretrati, per gli altri fino a 3mila euro per stipulare un nuovo contratto di affitto.
387 mila euro i fondi regionali a disposizione per la provincia di Pisa per questo bando, 149 mila euro destinati al capoluogo e 237 mila destinati agli altri comuni, 258 le domande pervenute: lunedì sarà pubblicata la graduatoria provvisoria, la Commissione Territoriale sfratti ha inviato una nota formale alla Prefettura di Pisa con i nominativi in graduatoria affinché le esecuzioni degli sfratti previsti per luglio siano rinviate a fine mese in attesa di una positiva soluzione. Una soluzione con cui, ha spiegato l’amministrazione comunale in una nota “sarà possibile nel mese di luglio riuscire a risolvere circa 70/80 sfratti”.
“Una semplice divisione – dicono gli attivisti di Prendo Casa – mostra due scenari: o il bonus a nucleo si ridurrà per coprire tutte le domande, o alcuni saranno esclusi”. Il bonus non piace comunque a Prendo Casa che la ritiene una misura “a favore dei proprietari” e non delle famiglie: la richiesta è che le istituzioni convochino tavoli di trattativa con i proprietari per ridurre gli affitti attraverso l’applicazione del canone concordato. “I redditi diminuiscono e i soldi mancano per sostenere affitti da rapina”.
Resta come prima richiesta quella del blocco degli sfratti per morosità incolpevole “e il rispetto dunque della mozione approvata dal consiglio comunale a metà marzo con cui si invitava ad andare in questa direzione”.
Una richiesta che viene fatta alla stessa assessore Ylenia Zambito quando esce dalla porta della commissione, dove nel frattempo si è spostato il presidio. “Valuteremo” è la sua risposta. Mentre un “no” tocca all’avvocato Claudio Lazzeri dell’Unione Inquilini sulla proposta, sottoscritta insieme al Sicet, di scorporare dall’ERP i 26 alloggi a Sant’Ermete destinati alla demolizione per utilizzarli come “alloggio parcheggio”.
Sei di questi alloggi, spiega Ylenia Zambito, “sono già stati scorporati e messi a disposizione della SdS per le emergenze abitative. Gli altri sono inagibili, quindi non è possibile assegnarli”. L’idea dell’Unione Inquilini invece, prevede dopo aver ottenuto una sospensione degli sfratti, di dare avvio a un autorecupero da parte delle famiglie a cui poi verrebbero temporaneamente assegnati.
Martedì il consiglio di amministrazione dell’ARDSU ha dato il via libera per i 16 alloggi a Villa Madrè e il protocollo con la SdS per destinare sei di questi alle emergenze abitative dovrebbe “essere firmato a breve” spiega ancora l’assessore Zambito: tre gli appartamenti destinati a nuclei in graduatoria APES, e altri tre quelli che restano nelle disponibilità dell’agenzia casa.
Fra le richieste avanzate da Prendo Casa anche un utilizzo migliore del patrimonio e delle risorse pubbliche “come lo stabile del distretto in via Zamenoff, Fossabanda e gli alloggi di risulta”. A queste ristrutturazione, dicono gli attivisti, “avrebbero dovuto essere destinati i soldi messi per l’affitto di Villa Madrè”.
“Sono capitoli di spesa diversi – replica l’assessore Zambito – la risistemazione degli alloggi di risulta, di cui solo il 25% può essere destinato all’emergenza abitativa, è stata avviata grazie a un finanziamento regionale di 700 mila euro. Inoltre sono 80 gli appartamenti che saranno pronti entro l’anno: 20 a Calambrone a settembre, un primo blocco di 15 appartamenti al CEP a ottobre e altri 42 a novembre”.
Intanto però l’emergenza incombe ed entro la fine di luglio è prevista l’esecuzione dello sfratto per almeno 16 famiglie.