Un gruppo di ricercatori del CSIRO-Australia National Science Agency– ha messo a punto uno scanner molto particolare, che utilizza raggi infrarossi per misurare le distanze fra la superficie e l’ambiente circostante.
Le immagini che potete vedere di seguito, lanciate dall’agenzia Euronews, ritraggono la Torre di Pisa in 3D e sono state raccolte proprio con questo strumento, chiamato “Zebedee”, cioè Zebedeo. Si tratta di uno scanner montato su una molla e per questo è stato definito come il personaggio di una seria televisiva per bambini The Magic Roundabout.
Secondo i ricercatori la grande portata di questo strumento viene dal fatto che fino ad oggi mappare in dettaglio uno spazio complesso come una struttura architettonica, significava una grosse mole di lavoro. Con Zebedee invece possono bastare 10 minuti di passeggiata intorno alla struttura. Un altro possibile utilizzo è stato previsto da parte delle forze dell’ordine, alle quali Zebedee può servire per ricostruire scene di un crimine.
Jonathan Roberts, uno degli scienziati coinvolti, ha spiegato: “Con un tradizionale scanner 3D bisogna piazzare il trepiedi e quindi si scannerizza solo ciò che è colto dalla prospettiva. Se si vuole scannerizzare un’area più complessa bisogna piazzare il cavalletto in diverse posizioni e quindi cumulare i dati. Quello che Zebedee consente di fare è di camminare sulla scena da captare e registrare costantemente”.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con il laboratorio della Scuola Sant’Anna PERCRO (Perceptual Robotics Laboratory). Una ricerca fruttuosa e molto utile, come ha commentato Franco Tecchia, ricercatore del laboratorio: “Avere un resoconto dettagliato della Torre di Pisa, potrebbe rivelarsi un giorno un dato fondamentale per essere in grado di ricostruire il sito se dovesse subire danni catastrofici a causa di disastri naturali”.
“Avere un modello 3D dettagliato dei siti più importanti del nostro patrimonio culturale – ha concluso – permetterebbe anche alle persone che non possono visitare fisicamente questi siti di capirli meglio e apprezzarne la storia e l’architettura”.