Una situazione al collasso quella del trasporto pubblico locale: con l’inizio delle scuole potrebbero mancare gli autobus e non essere garantite molte corse. Per questa ragione i sindacati FILT/Cgil – FIT/Cisl e FAISA/Cisal, unitamente alle delegazioni sindacali della CTTnord, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori che operano nel territorio provinciale. In attesa che la gara regionale per il gestore unico venga sbloccata e che i risparmi e l’efficienza promessi con la gara stessa, si verifichino davvero.
“Siamo consapevoli che l’apertura delle procedure di raffreddamento e la proclamazione dello stato di agitazione del personale CTTN porterà a nuovi scioperi e di conseguenza ad altrettanti disagi per gli utenti”, scrivono le sigle, che però spiegano i motivi di questa scelta importante.
“Lunedì inizieranno le scuole e di conseguenza la CTTN applicherà il servizio invernale. Con l’entrata in vigore di questo servizio, da calcoli approssimati fatti dalle organizzazioni sindacali, nel solo territorio dell’area pisana, mancheranno dai 16 ai 20 autobus e altrettanti nel resto della Provincia”.
“Dei pochi mezzi che saranno disponibili per effettuare il servizio – aggiungono – diversi sono al limite della sicurezza e nonostante le nostre denunce, portate a conoscenza anche all’allora Prefetto di Pisa Dott. F. Tagliente, nulla è stato fatto da parte della CTTN per rendere efficienti gli autobus che ormai hanno un’anzianità media di 16 anni. I pezzi di ricambio sono scarsi e poco reperibili (diversi fornitori hanno degli insoluti di alcuni mesi), l’organizzazione del settore della manutenzione è inefficiente e non consente agli addetti di operare in condizioni ottimali”.
“A nulla sono valse le nostre richieste per far rispettare quanto concordato con l’Amministrazione Provinciale di Pisa in merito alle percorrenze di alcune linee extraurbane che viaggiano sempre con notevoli ritardi, causando perciò difficoltà agli utenti”, sottolineano.
Ed entrano nel merito di alcune linee: “Da quando l’Amministrazione Comunale di Pisa ha pedonalizzato via Santa Maria e di conseguenza non è più consentito il transito neppure dei mezzi pubblici, la navetta “E” e la linea 4 sono costrette a deviazioni di percorso con tempi non più idonei a far rispettare gli orari. La linea 4 viene deviata sull’asse via Contessa Matilde – Piazza Manin – Via Bonanno, di conseguenza per raggiungere il Ponte di Mezzo tutti coloro che fruiscono di quella linea per spostarsi in città, per raggiungere i posti di lavoro e le rispettive scuole, non avranno più un servizio efficiente ed affidabile”.
Attribuiscono quindi le responsabilità di questo stato di cose “all’operato dell’Azienda CTT Nord, che dimostra incapacità manageriale e indifferenza del servizio”, ma anche alle istituzioni: “La trascuratezza e la negligenza con le quali tutte le Amministrazioni Comunali della Provincia di Pisa, principalmente il Comune di Pisa, hanno deciso di gestire il servizio di TPL è assolutamente sotto gli occhi di tutti”.
“Il Presidente della Provincia e i Sindaci del territorio Pisano – affermano – sono i maggior responsabili dello stato di cose che noi da tempo abbiamo denunciato, hanno permesso che ai lavoratori della ex CPT venissero ridotti gli stipendi e soprattutto peggiorate le condizioni di lavoro, solo perché hanno ascoltato le sirene di chi gli ha promesso che così facendo avrebbero risparmiato nelle spese di gestione dell’Azienda CTTN”.
Con quali risultati? “Bilancio in passivo di 4.6 milioni di euro – scrivono – a fronte dell’attivo di bilancio che tutti gli anni la CPT produceva. Autobus insufficienti come numero e inefficienti, quasi ai limiti della sicurezza, ormai vetusti e altamente inquinanti; utenti in netta diminuzione di affluenza; vistoso calo degli introiti da titoli di viaggio (la CPT raggiungeva il 35% del prodotto tra ricavi e costi). Blocco del turn-over, con il conseguente azzeramento delle assunzioni e nella nostra Provincia dilaniata dalla piaga della disoccupazione e da numeri altissimi di aziende che ricorrono alla mobilità e alla cassa integrazione”.
“È inaccettabile – dicono ancora – che l’unica azienda che negli anni passati garantiva almeno 30/40 assunzioni all’anno, non assuma più e che magari faccia da serbatoio agli esuberi che esistono nelle altre Province che fanno capo alla CTTN”.
I sindacati “continueranno a denunciare questo stato di cose e continueranno a difendere i diritti dei lavoratori del settore e di tutti gli utenti che hanno il sacrosanto diritto a potersi muovere con i mezzi pubblici”. E concludono: “Ci adopereremo affinché i Comuni della provincia di Pisa si sveglino e capiscano che se desiderano essere considerati efficienti e attenti alle necessità dei propri cittadini, devono garantire e offrire una qualità di vita accettabile alla propria comunità”.