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Vertenza Smith, posizione unitaria dei sindacati: “Licenziamenti irricevibili”

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Non si abbassa l’attenzione, all’indomani dall’incontro in Regione fra sindacati, lavoratori e istituzioni, sulla vertenza Smith di Saline di Volterra


I sindacati confederali hanno preso da subito una posizione unitaria sul licenziamento dei 193 lavoratori della Smith di Saline, e l’hanno ribadita nella giornata di ieri: “CGIL, CISL, UIL congiuntamente a FIM, FIOM e UILM di Pisa”, scrivono, “confermano il proprio giudizio di irricevibilità, rispetto ad una ipotesi di questa natura”.

Sembrano tutti d’accordo: dal presidente uscente della Regione Enrico Rossi, che ha parlato di strapotere delle multinazionali: “Non lasceremo che le logiche di un capitalismo cinico lascino per la strada, impoverendola, un’intera area della Toscana. Il tema della responsabilità sociale d’impresa, che tanto piace alle multinazionali, non può essere solo un argomento di marketing quando le cose vanno bene, deve essere un tratto distintivo delle imprese serie e, appunto, responsabili”, ai comuni della Valdicecina e gli altri livelli istituzionali, sul fatto che le procedure di mobilità sono irricevibili.
La Regione infatti convocherà l’azienda per i primissimi giorni della prossima settimana con l’intenzione di aprire un confronto per la sospensione delle procedure di mobilità avviate e l’attivazione degli ammortizzatori sociali più appropriati tenendo nel frattempo attiva la produzione.
Gli elementi di valutazione che stanno alla base di questo giudizio, sono molteplici: “Il gruppo di cui la SMITH BITS fa parte, non versa in particolari difficoltà economico/finanziarie e, la decisione assunta per lo stabilimento di Saline (e non solo) è finalizzata a salvaguardare i profitti a livello Internazionale. Va da sé, l’inaccettabilità di un provvedimento che sacrifica le prospettive di lavoro e di vita di centinaia di persone, sull’altare del profitto”.
Parlano piuttosto di potenzialità, professionalità e prodotti “che potrebbero costituire le premesse per la prospettiva di una realtà produttiva, sicuramente competitiva”.

Le ragioni della Smith, aggiungono, “appaiono, oltreché ciniche, eccessivamente frettolose e non del tutto attendibili. È vero, infatti, che il mercato dell’estrazione petrolifera sta attraversando un lungo momento di stallo ma, al contrario di quanto asserito dai vertici aziendali, autorevoli esperti ed osservatori dell’economia globale legata alle fonti energetiche, ne prevedono una solida ripresa nel medio periodo”.
Infine, “l’atteggiamento di disimpegno dell’azienda, è inversamente proporzionale alla storia ormai cinquantennale di una moltitudine di persone e di un intero territorio che, attraverso l’impegno, le capacità e le disponibilità hanno contribuito in maniera determinante ai successi commerciali di primo rilievo mondiale dell’azienda, nel florido e redditizio mercato delle estrazioni petrolifere”.

Un vicenda, dicono, che “delinea un tratto di irresponsabilità sociale dell’azienda, che le sigle sindacali intendono tenacemente contrastare”. Con i lavoratori “è stata condivisa la posizione di netto rifiuto della logica aziendale di chiusura della fabbrica, con loro sono state decise le ulteriori iniziative di lotta a difesa del posto di lavoro e delle prospettive produttive dell’azienda stessa”.

Viene quindi vista favorevolmente la “più che apprezzabile la tenuta unitaria delle Istituzioni ai vari livelli, non ultima la decisione del Presidente della Regione di partecipare all’assemblea con sciopero dei lavoratori, nella quale ha annunciato di voler insediare a Volterra, quale segno di presenza vigile sull’intera vicenda, un ufficio di Presidenza della Regione Toscana”.

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Pubblicato il: 7 maggio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro

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