Dopo settimane di presidi, pressioni al consiglio comunale, un appello sottoscritto da centinaia di firme, per destinare l’ex convento di Fossabanda all’Ardsu e farne residenza per gli studenti, il gruppo comunale di Forza Italia boccia in toto la proposta, sia rispetto all’affitto calmierato che alla destinazione dell’immobile e minaccia le vie legali se il Comune procederà in questa direzione.
“Incombe sulla città la possibilità concreta che il complesso di Santa Croce in Fossabanda, restaurato dopo anni di oblio e abbandono in occasione dell’ultimo Giubileo per diventare frequentata struttura ricettiva e turistica, possa oggi diventare residenza studentesca e mensa universitaria per l’incapacità dell’Amministrazione Comunale di sottrarsi alle pressioni della Regione, dell’Università e della componente di estrema sinistra che sostiene Filippeschi”, scrivono i consiglieri Riccardo Buscemi, Mirella Bronzini, Giovanni Garzella, Gino Logli.
I consiglieri contestano quindi la cifra in ballo fra i due enti per il canone di affitto, “75mila euro all’anno per 90 posti letto“, formulata sulla base di una tesi che Forza Italia definisce “stravagante”, quella per cui il Comune dovrebbe andare “incontro alle esigenze della popolazione studentesca, chiedendo di rinunciare ad offerte tre volte superiori formulate da imprenditori che vorrebbero riaprire la struttura come albergo, con la prospettiva addirittura di un acquisto (prezzo stimato in 6 milioni di €)”.
“Le perplessità – dicono i consiglieri di Forza Italia – oltre che per l’enorme differenza contabile, risiedono nel fatto che l’antica struttura di pregio, in tratti anche affrescata, non è assolutamente idonea ad un’attività estremamente usurante di residenza universitaria: come sarà riconsegnata dopo due o tre anni di affitto Santa Croce in Fossabanda al Comune, con eventuali oneri per la riparazione a suo carico?”
Il gruppo ricorda poi come si è arrivato al graduale abbandono dell’immobile, con la chiusura del contratto di gestione che il Comune aveva con la Copisa: “Palazzo Gambacorti non volle rinnovare a COPISA il contratto di gestione al prezzo richiestogli (giudicato troppo basso) mentre oggi è fortemente determinato ad assecondare Regione e Università nella scandalosa offerta inferiore addirittura a quella formulata da COPISA e che rifiutata dal Comune comportò la chiusura di Fossabanda per oltre due anni”.
“Il diritto allo studio non è materia di competenza comunale – aggiungono – e che, anche se fosse, nella gestione della cosa pubblica ci sono vincoli contabili che non si possono ignorare”. Motivo per cui Forza Italia alla vigilia della CUT (Conferenza Università e Territorio) che dovrebbe tenersi domani, mercoledì 5 novembre, e che proprio all’ordine del giorno prevede di arrivare ad un accordo per Fossabanda, preannuncia battaglia serrata, minacciando le vie legali: “Se il Comune decidesse di affittare Santa Croce al DSU, il giorno successivo alla delibera consiliare il Gruppo di Forza Italia PDL presenterebbe alla Corte dei Conti un dettagliato esposto”, concludono.
Il problema vero non è la mancanza di posti letto per gli studenti meritevoli o quello dell’affitti troppo alti. Il nocciolo della questione, che nessun amministratore ha il coraggio di affrontare, è che 49.000 studenti in una città di circa 89.000 residenti sono troppi. Firenze, ad esempio, ha lo stesso numero di studenti a fronte di una popolazione quattro volte superiore.
La mia impressione è che si voglia svuotare il mare con un secchio: si creano posti letto ma non sono mai sufficienti non essendoci un limite ai potenziali fruitori.