Si è conclusa con successo la missione di Antonio Caprai, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geoscienze e Georisorse di Pisa, presso la NASA in California nella cittadina di Mountain View.
Il 4° congresso dell’IGRS – International Geo-hazard Research Society– società da lui co-fondata pochi anni fa a Dresda (Germania), ha affrontato le tematiche relative allo sviluppo di attività di ricerca di precursori sismici e vulcanici.
Molti gli interventi che hanno mostrato come siano migliorate le conoscenze nel settore durante l’ultimo decennio. La possibilità di poter prevedere un evento sismico con buona certezza è ancora da validare, sebbene gli studi vadano avanti molto celermente.
A questo proposito Caprai ha evidenziato come, attraverso il progetto comune da lui presentato alle istituzioni internazionali, si possa finalmente realizzare in un area pilota del Centro America uno studio congiunto fra i migliori esperti nei vari settori scientifici.
Il progetto presentato dallo scienziato pisano è “Sviluppo di una attività di formazione e di ricerca per lo studio dei precursori sismici, vulcanici e di tsunami. Il supporto psicologico alla popolazione prima e dopo un evento naturale”. Questo progetto dovrebbe portare nel prossimo futuro a dei risultati i cui benefici saranno a livello globale. Allo studio collaborerà la NASA.
L’adesione di tutti i presenti è stata unanime partendo dal neo eletto presidente IGRS, dott. Friedmann Freund, fisico dell’ente spaziale americano. Alla discussione intorno alla proposta di Antonio Caprai ha partecipato anche il Direttore del Centro Ricerche della NASA Pete Worden che ha, con grande entusiasmo, promesso il supporto necessario che dal centro spaziale può essere dato.
“Lo spirito di collaborazione scientifica è stato notevole – commenta Caprai – ed il documento di appoggio al progetto è stato firmato dagli esponenti di Taiwan, Stati Uniti, Gran Bretagna, Turchia, Grecia, India, Cina, Giappone, Iran, Russia ed Italia come capofila”.
“L’impegno nel portare avanti questo importante progetto sarà del CNR che ha nel settore specifico una buona esperienza”, aggiunge. “Certamente l’entusiasmo e la voglia di realizzare una indagine interdisciplinare mettendo insieme ricercatori di grande spessore ed appartenenti a differenti realtà scientifiche potrebbe ragionevolmente portare nei prossimi tre anni a risultati positivi, anche se le difficoltà certamente non mancheranno dato che il sistema “Terra” è decisamente complesso e spesso imprevedibile.
Complessivamente il clima favorevole ad una incondizionata collaborazione rende tutto il percorso di studio più facile. L’obiettivo rimane quello di poter ridurre il rischio nelle aree soggette a questo tipo di rischi naturali.
Anche se sono “di parte” (in quanto fratello minore di Antonio) è palese che bisogna riconoscergli un continuo impegno a livello internazionale che contribuisce a dare lustro all’Italia.