Dopo il quinto caso in due mesi, dopo che è stato fatto ogni controllo sulla preparazione e sulla distribuzione, l’amministrazione cerca di porre un freno a un fenomeno che potrebbe anche spiegarsi con l’emulazione o l’eccessiva sensibilità
Un po’ troppi cinque casi in due mesi e così il Comune ha deciso di presentare un esposto in Procura, contro ignoti, per cercare di porre un freno al fenomeno del ritrovamento di corpi estranei nei piatti dei bimbi a mensa.
Sempre più frequenti i casi di allarme e denuncia, anche se nessuno ad oggi degli episodi ha avuto conseguenze se non più controlli nelle mense e più sensibilità nel guardare nel piatto. Un elemento quest’ultimo che in Comune non si esclude possa aver influenzato anche il dato delle “scoperte”, insieme all’emulazione per gioco di un gesto che suscita subito clamore. Tra le ipotesi c’è anche il dolo, oppure il sabotaggio, a poco più un anno dalla scadenza del contratto di appalto con Elior, l’azienda di ristorazione che puntualmente verifica e garantisce massima attenzione.
L’ultimo caso risale a martedì 24 marzo: alla scuola dell’infanzia Haring, un bambino ha trovato nel piatto a base di tacchino a km zero, un piccolo pezzo di plastica, forse staccatosi dall’etichetta di un vestito.
Così il Comune ha presentato l’esposto e cerca di spiegare così la situazione: “A Pisa abbiamo costruito una maggiore partecipazione e sensibilità, con più trasparenza e comunicazione, e non possiamo escludere che gli episodi siano frutto di emulazione o di gioco incosciente”, ha detto l’assessore alle politiche educative Marilù Chiofalo. “Ma, a un anno dalla nuova gara, si delinea anche un’ipotesi sabotaggio”.
“Vogliamo evitare potenziali danni agli utenti – continua Chiofalo – anche perché la maggior parte dei ritrovamenti non sono riconducibili a un problema derivante dalla cucina e dalla preparazione dei pasti. Il Comune fa tutto ciò che gli compete (139 controlli in 103 giorni di refezione), siccome ci sono ipotesi che esulano dai nostri sistemi di controllo ci affidiamo a chi lo fa di mestiere”.
Il servizio mensa riguarda 45 refettori scolastici; dal 2008 anno, in cui la Elior si è aggiudicata il servizio, sono stati erogati circa 3 milioni e mezzo di pasti.
In questi anni sono stati 10 gli episodi di ritrovamenti all’interno dei piatti e per ognuno sono state attivate le procedure idonee alla verifica ed al controllo.