MENU

Cgil: “Accoglienza dignitosa e trasparente per i profughi. No al soggiorno coatto”

cgil

Il sindacato interviene sulla vicenda dei profughi a Santa Croce sull’Arno e sui possibili collegamenti tra la cooperativa Tre Fontane e alcuni nomi comparsi nell’inchiesta “Mafia Capitale”


Mentre si attende di chiarire i contorni sull’accoglienza dei profughi a Santa Croce sull’Arno, con l’assegnazione provvisoria dell’appalto a una rete di imprese in cui compare una cooperativa che fa parte di un consorzio diretto da una persona che compare a fianco al nome di Salvatore Buzzi nell’inchiesta “Mafia Capitale”, anche la Cgil interviene sulla vicenda.

In primis sul metodo, si legge in una nota, “nella consapevolezza che spesso la forma è sostanza. La scelta, molto diversa dal passato, di imporre alle comunità locali un certo numero di profughi ha a nostro avviso più il profilo del “soggiorno coatto” che quello della reale accoglienza”, dice il sindacato.

“Come, infatti, si possa parlare di accoglienza senza coinvolgere coloro, istituzioni e comunità interessate che accolgono, è una domanda a cui vorremmo venisse data risposta da chi ha deciso, ai vari livelli, che il confronto e la collaborazione fossero un’ inutile perdita di tempo”.

Pensare di far vivere queste persone in una struttura fatiscente come l’ex Hotel Corallo è un’ipotesi che stride plasticamente con qualunque idea di accoglienza dignitosa

In questo senso, dice la Cgil, “consideriamo l’appuntamento di martedì 31 marzo un’occasione, benché tardiva, per cercare di recuperare quel dialogo istituzionale e sociale che anche nel recente passato ha consentito di gestire al meglio situazioni di emergenza”.
Per la Cgil, infatti, “accoglienza di persone che hanno già subito i traumi di guerre e calamità significa lavorare per costruire percorsi di inserimento finalizzati a ricostruire forti spazi di relazioni umane tra i soggetti interessati dall’accoglienza ed il contesto che li accoglie”.
“La realtà – aggiunge – cozza con il merito delle scelte prodotte che sembrano seguire piuttosto altre logiche, innanzitutto economiche. Pensare di far vivere queste persone in una struttura fatiscente come l’ex Hotel Corallo da anni disabitata è un’ipotesi che stride plasticamente con qualunque idea di accoglienza dignitosa e appare invece più come una scelta non adeguatamente meditata che rischia di minare profondamente quel modello di convivenza e integrazione che, grazie ad anni di lavoro e impegno istituzionale e comunitario, ha fatto del comune di S. Croce sull’Arno un esempio virtuoso anche a livello nazionale”.

Quanto all’ombra lunga dell’inchiesta “Mafia Capitale”, la Cgil dice: “Le voci, tutt’altro che rassicuranti, che sembrerebbero legare il soggetto ritenuto aggiudicatario della gara alle recenti criminali e vergognose vicende dell’inchiesta “Mafia Capitale” allora il quadro, tutto negativo, è completo”.

“Bene fa quindi, come preannunciato a mezzo stampa, il prefetto a fare luce piena su questo ultimo aspetto nonché, nella riunione del 31 marzo, a cercare di recuperare un rapporto con le istituzioni e le comunità interessate”, e conclude la Cgil: “Bene ha fatto il Sindaco di S. Croce a riproporre il “modello toscano” fatto di dialogo e partecipazione come presupposto per una reale politica di accoglienza. Perché di accoglienza si tratta, e non di soggiorno coatto”.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 27 marzo 2015

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

Visto da: 499 persone

, ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.