Il circolo pisano prende posizione dopo la pesante spaccatura che si è registrata la scorsa settimana, e chiede al PD toscano di non modificare la lista degli otto candidati della provincia di Pisa
Si riunirà il prossimo sabato 18 aprile il PD regionale per ratificare le candidature al consiglio regionale. In quell’occasione saranno vagliate anche le otto candidature raccolte tra Pisa e provincia, che non hanno passato il vaglio del PD provinciale dopo la spaccatura che si è registrata la scorsa settimana. Per due volte infatti la direzione provinciale si è riunita senza raggiungere il numero necessario per convalidare le candidature.
Il circolo PD Pisa Centro interviene sull’argomento e chiede alla segreteria regionale di non modificare la lista dei candidati pisani per il consiglio regionale.
Lo si legge in una nota inviata dalla segretaria del circolo Teresa Rotondo Dottore, che scrive: “Riteniamo molto grave quanto avvenuto nei giorni scorsi in direzione provinciale, organo che ha sempre lavorato per la mediazione e la rappresentatività di tutti e di tutti i territori, in cui per ben due volte è stato fatto mancare il numero legale, rendendo così impossibile un atto fondamentale per vita di un partito e per la responsabilità dei suoi organi dirigenti come la ratifica della lista dei candidati in consiglio regionale. Gli episodi, hanno creato sconcerto tra gli iscritti e tra chi segue con interesse le vicende del partito democratico e prodotto un danno per tutto il partito che rischia di perdere credibilità”.
“Non riteniamo giusto – si legge ancora- abdicare alla propria funzione di responsabilità, con poco riguardo per gli iscritti sottovalutando le pesanti ripercussioni sull’opinione pubblica”.
“Ora il vaglio delle candidate e dei candidati, che sono scaturiti dal percorso previsto dalle regole in vigore e legittimati dalle firme di più di 2000 iscritti, passa alla Direzione regionale del partito”, scrivono dal Pd Pisa centro.
“Non vediamo altra conclusione possibile che non sia la ratifica dei candidati così come sono usciti dal percorso appena ricordato”, affermano, “auspichiamo che sia così, il contrario sarebbe un atto di forza difficile da giustificare, e riteniamo utile metterlo in evidenza alla Direzione regionale, perché abbiamo bisogno di guardare al bene del partito tutto e della regione e di superare le sterili polemiche dei giorni scorsi”.