Grazie…si ci sentiamo di doverlo dire ugualmente… al di là della pesante sconfitta di Frosinone in virtù delle emozioni che comunque abbiamo rivissuto. Il nostro grazie va in particolare ai giocatori del Pisa che tra mille difficoltà di questa stagione, hanno cercato di arrivare il più lontano possibile. Grazie perché questo è professionismo si, ma è anche attaccamento alla maglia e attaccamento alla città e sfido chiunque a dire il contrario. Questa non vuole essere una sviolinata dal patetico stile ruffiano spesso abusato ai nostri tempi, perché è un elogio che nasce a posteriori, quando ormai tutto è finito, ed i riflettori ormai sono spenti.
Niente è scontato nel calcio neanche i miracoli come quello vissuto quest’anno, per cui il riconoscimento è d’obbligo. Tre cambi tecnici, tanti punti interrogativi, tifoseria a tratti divisa, ambiente litigioso e caotico il tutto durante questo lungo anno, eppure sul finale di campionato questo colpo di reni da parte dei ragazzi guidati da Mister Manichini, che ha portato il Pisa a tentare ancora una volta di ritornare protagonista nel panorama calcistico nazionale. Purtroppo la fortuna ha girato le spalle ai nostri colori per l’ennesima volta ed eccoci qua a ripensare all’occasione svanita e a domandarsi quale sgarro avranno mai fatto i pisani da meritarsi un così amaro destino calcistico.
Non sappiamo, come ormai accade ogni stagione, che fine faranno tutti questi ragazzi che ci hanno accompagnato fino qui, se li rivedremo con la maglia nerazzurra oppure se saranno protagonisti in altre squadre, magari di categorie superiori, come è accaduto lo scorso anno per Suagher, Rizzo, Sepe, Perez, Barberis, Gatto…. Saremo comunque felici per loro perché a Pisa siamo generosi ed anche riconoscenti quando il sentimento è sincero e reciproco. Buona fortuna quindi a tutti voi, a chi ci ha creduto fino all’ultimo secondo, a chi ha pianto insieme a noi al termine della partita maledetta e sfortunata di domenica scorsa, e a chi per diversi anni ci ha accompagnato in tutte queste avventure che sebbene sfortunate, ci hanno tenuto vivi. Grazie anche a chi ha lavorato dietro le quinte con affanno e mille difficoltà, facendo i salti mortali nella speranza di regalare una nuova era sportiva a questa piazza. Ci avete provato.
Adesso dopo qualche giorno di sbandamento dobbiamo ripartire. Non sappiamo quando, in che stato di forma e con quali mezzi, ma una cosa è certa i pisani non si arrendono mai e come dice sempre un caro amico, riprendendo un motto del gioco del ponte: NUMQUAM RETRORSUM!!!