Conferenza pubblica domani, mercoledì 17 settembre alle ore 18, alla Scuola Normale alla scoperta di Ebla, antica e florida civiltà fondata nella metà del III millennio a.C., i cui resti si trovano nella Siria settentrionale. A condurre il pubblico alla sua scoperta Paolo Matthiae dell’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito del ciclo di conferenze di divulgazione scientifica Vis (Virtual Immersions in Science).
Matthiae è un archeologo di rilievo internazionale, la cui fama è legata proprio alla scoperta di Ebla. Antica città, capitale di un florido regno tra la metà del III millennio a.C. e la metà del II millennio a.C., conserva resti nei pressi della moderna Tell Mardikh a circa 60 km da Aleppo nella Siria settentrionale. La città offre evidenze archeologiche per tre fasi distinte: per tre volte infatti subì una distruzione violenta. Il nome significa “pietra bianca”, in riferimento alle superfici calcaree delle pietre sulle quali è stata costruita.
Nel 1964 ebbe inizio una campagna di scavi da parte di una missione archeologica italiana diretta da Paolo Matthiae. La città di Ebla era menzionata da diversi testi mesopotamici e ad essa si allude anche in testi ititti ed egizi, ma non si conosceva la sua ubicazione e fino ad allora era stata cercata senza successo. Solo nel 1968, con il recupero di vari monumenti protosiriani e, tra questi, del torso di un re di Ebla, Ibbit-Lim, fu confermato che Tell Mardīkh era l’antica Ebla.
Matthiae è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su Ebla e sull’archeologia della Siria, della Mesopotamia, dell’Anatolia e della Palestina pre-ellenistiche. É stato insignito del Merito Siriano e nominato dal Presidente della Repubblica Italiana (1995) Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza italiana.