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Big data, nel 2015 a Pisa un master per diventare data scientist

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Nel 2015 l’Università di Pisa inaugurerà un nuovo master di secondo livello sui big data, le briciole digitali che le attività umane lasciano per effetto del nostro uso quotidiano dei sistemi ICT. Briciole che registrano i comportamenti individuali e collettivi ad una scala e con una precisione senza precedenti e che diventano di conseguenza una risorsa molto importante per imprese e istituzioni. Il master Big Data Analytics e Social Mining, che partirà a febbraio prossimo, prevederà 60 crediti, di cui 30 dedicati all’insegnamento e 30 ad attività progettuali svolte in collaborazione con aziende ed enti.

Il business dei dati sembra essere destinato a diventare un settore chiave per l’economia europea, “per lo sviluppo di prodotti e servizi basati sui dati stessi, sull’analisi dei dati, e sulle conoscenze acquisite attraverso l’analisi dei dati”, come sottolinea un recente rapporto dell’associazione no profit Big Data Value. Con il termine big data si intende però una raccolta di informazioni così grande e complessa da richiedere strumenti differenti da quelli tradizionali, in tutte le fasi del processo: dall’acquisizione fino alla presentazione, passando attraverso condivisione, analisi e visualizzazione.

Per poter sfruttare questo potenziale servono quindi figure professionali specifiche, capaci di saper leggere i dati e di estrarne conoscenza. Un nuovo mestiere che è quello del data scientists, definito dall’Economist il “lavoro più interessante del XXI secolo” e che unisce “le competenze di informatico, statistico e narratore per estrarre le pepite d’oro nascoste sotto montagne di dati”.

Il nuovo master dell’ateneo pisano si pone come obiettivo proprio la formazione dei futuri data scientists. “Una figura che deve avere più competenze – ha spiegato al Sole 24 Ore Dino Pedreschi, docente di informatica dell’Università di Pisa – la prima è sapere gestire, acquisire, organizzare ed elaborare dati. La seconda competenza è di tipo statistico, ovvero il sapere come e quali dati estrarre, la terza capacità è una forma di storytelling, il sapere comunicare a tutti, con diverse forme di rappresentazione, cosa suggeriscono i dati”.

Il master si rivolge ai laureati di qualsiasi provenienza, non ci sono infatti requisiti stretti in ingresso. Tra i docenti ci sarà anche Luca De Biase, responsabile di Nòva24, l’inserto domenicale del Sole 24 Ore dedicato alle tecnologie.

 

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Pubblicato il: 5 novembre 2014

Argomenti: Pisa, Scuola-Università

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