Squadrismo ed estremismo. Così il sindaco Marco Filippeschi etichetta il blitz che ieri ha portato all’occupazione simbolica della sede provinciale del Pd di via Fratti, messa in atto nel pomeriggio dai Cobas e dal collettivo universitario Exploit. Un gesto inscenato per protestare contro l’approvazione del Jobs act alla Camera che ha incassato la disapprovazione di 33 deputati del Pd (29 quelli usciti dall’aula a momento del voto, due i contrari e due gli astenuti). E contro cui la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ha detto che valuterà i ricorso alla Corte UE sulla base della Carta di Nizza (articoli 30 e 31).
Precarizzazione ed erosione dei diritti dei lavoratori sono le conseguenze imputate dai manifestanti a una riforma del lavoro fortemente voluta dal presidente del consiglio Matteo Renzi. A condannare il gesto di ieri, considerato una prevaricazione, insieme al sindaco il segretario del Pd Francesco Nocchi.
“Si è passato il limite – ha detto Marco Filippeschi -. Si tratta del gesto di piccole minoranze estremiste che cercano visibilità, ma non va sottovalutato. L’irruzione di gruppo, per niente spontanea, con preavviso agli organi d’informazione, nella sede di un partito politico è un atto grave, che nella storia del nostro paese rievoca solo lo squadrismo. Purtroppo, si deve dire la verità”.
Il Sindaco accosta la protesta di ieri a recenti atti di vandalismo e minacce avvenuti nel nostro territorio, come l’azione dimostrativa a marzo di Forza Nuova che attaccò in via Fratti come in altre sedi Toscane del Pd uno striscione in cui Renzi veniva definito il cameriere dei banchieri.
“In tempi recenti – scrive Filippeschi – la sede del Pd è stata oggetto di tentativi di effrazione e altre volte è stata offesa con scritte minacciose. Mentre solo pochi anni fa a Pisa fu incendiata la sede della Cisl e militanti politici subirono minacce personali”.
Quelle di ieri per Marco Filippeschi sono “nuove azioni inaccettabili, rivendicate con parole deliranti, che intimidiscono chi vuole fare liberamente politica in un partito e dunque sono contrarie alla legalità. Si cerca di surriscaldare il clima speculando sul disagio sociale. Il confronto, anche il più serrato deve invece escludere ogni prevaricazione. Deve valere la cultura del rispetto delle idee e delle persone. Sono certo che gli organi dello Stato valuteranno quanto è accaduto sotto ogni profilo e che metteranno in atto ogni misura di prevenzione di azioni provocatorie, a tutela della libertà politica garantita dalla Costituzione”.
“Nessuna intimidazione, nessuna violenza”, replicano i Cobas. “Tanto i sindacati quanto gli strikers che hanno occupato simbolicamente la sede del Pd non hanno usato violenza alcuna, hanno bussato e suonato il campanello e cortesemente si sono accomodati per leggere alla stampa locale le ragioni di una protesta che ricordiamo è contro il jobs act, la cancellazione dello statuto dei lavoratori e i tagli della legge di stabilità”.
Dello stesso tono di quelle del Sindaco, le reazioni del segretario provinciale Pd Pisa Francesco Nocchi per il quale la sede di partito è stata “occupata senza autorizzazione da un gruppetto di gente che fa riferimento ai Cobas”.
“Non accettiamo – dice Nocchi – che la nostra sede venga occupata. La tensione dello scontro sociale che comprendiamo, e che ascoltiamo, pur nella diversità dei ruoli e delle posizioni, non giustifica in alcun modo azioni di violenza (ne sono avvenute fin troppe!) o attacco diretto verso i partiti politici. Al di là dei giudizi sul Job Act (che pare essere il motivo scatenante della occupazione), noi siamo impegnati su una battaglia per nuova e migliore occupazione. Le preoccupazioni per il destino del paese sono anche le nostre: questo è il terreno su cui si sta misurando l’azione del Governo”.
A dimostrazione di quanto affermato Nocchi porta ad esempio “la nostra attiva presenza su tutte le vertenze in corso (dalla Ristori ai Cantieri di Pisa, solo per citare alcuni esempi): ci sembra singolare – afferma – che gente che su queste questioni non appare impegnata voglia caratterizzare la propria iniziativa solo per l’attacco politico a noi”.
E conclude: “Si susseguono in giro nel Paese situazioni di attacco al Pd ed alle sue sedi; in queste occasioni non sembra mai tanto fermo il confine tra la lotta sociale e la legalità. Noi invece questo confine lo abbiamo molto chiaro. Proprio per questo, a fronte di chi identifica la propria iniziativa politica nella limitazione della nostra: chiediamo alle autorità che ci venga garantita piena agibilità politica, che insieme ai partiti vengano rispettate le istituzioni e se ne garantisca il funzionamento. A questo clima non ci stiamo”.
Condanna arriva anche da Sinistra Ecologia e Libertà di Pisa che esprime solidarietà al Pd. “Lo scontro e il dissenso politico – scrive Sel in una nota – possono essere anche aspri ma senza mai travalicare i limiti della normale dialettica democratica”.
“In tempi recenti – scrive Filippeschi – la sede del Pd è stata oggetto di tentativi di effrazione e altre volte è stata offesa con scritte minacciose. Mentre solo pochi anni fa a Pisa fu incendiata la sede della Cisl e militanti politici subirono minacce personali”.
Ma me lo spieghi CHE CAVOLO C’ENTRA?!?
Si fa a raccontarsi le disgrazie?
Al mi’ cugino il mese scorso gli hanno aperto una portiera mentre passava in bicicletta e ha fatto una tranvata in terra che s’è sbraciolato tutto.
Eh, Marco, è un mondaccio.