Scoperta questo pomeriggio la targa in memoria di Zakir Hossain in occasione della Festa della Toscana, a lui dedicata quest’anno.
Alla cerimonia hanno preso parte insieme ai rappresentanti della comunità bengalese il sindaco Marco Filippeschi, Ranieri Del Torto, presidente del Consiglio Comunale, il Prefetto vicario Valerio Massimo Romeo, il Questore Gianfranco Bernabei, il comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Brancadoro, il segretario della provinciale della Cgil Gianfranco Francese, consiglieri comunali, cittadini e i bambini del doposcuola dell’istituto Comprensivo Galilei.
Pisa così a ricordato Zakir, ucciso a 34 anni, che diventa il simbolo hanno detto Del Torto e Fillippeschi “di tutti quelle persone straniere che arrivano a Pisa e qui diventano nostri concittadini”.
La famiglia di Zakir Hossain, il 34enne di origine bengalese morto dopo essere aggredito a Pisa il 13 aprile mentre rientrava a casa dopo aver finito di lavorare, percepirà un vitalizio da parte dell’Inail di circa 2.000 euro al mese. L’annuncio ufficiale verrà dato oggi nel corso del Consiglio comunale aperto in occasione della Festa della Toscana, dedicata alla memoria di Zakir.
Il vitalizio concesso dall’Inail è la cosiddetta “rendita ai superstiti”, calcolata per quello che viene definito infortunio “in itinere”, la morte che sopraggiunge durante gli spostamenti di un lavoratore per raggiungere appunto il luogo di lavoro. Il 50% dell’importo andrà alla moglie in modo permanente finché resterà in vita, mentre la parte restante è per i tre figli che ne potranno beneficiare fino al compimento della maggiore età, o se proseguiranno gli studi, finché non dimostreranno di essere in grado di mantenersi autonomamente.
La morte di Zakir Hossain, ripresa dalle telecamere di sicurezza e diffusa attraverso un video della Procura di Pisa, ha suscitato grande emozione in città. Circa un migliaio di persone sono scese in piazza il 18 aprile scorso chiedendo dietro lo striscione “Pisa contro la violenza” per chiedere verità e giustizia per l’uccisione dell’uomo di origini bengalesi.
Sono di tono completamente differente invece le reazioni alla pubblicazione della notizia dell’assegnazione del vitalizio alla famiglia di Zakir. Oltre 170 i commenti al post su Facebook con cui Il Tirreno ha diffuso la notizia, la maggior parte dei quali di tono razzista. C’è chi si chiede se un italiano avrebbe avuto un trattamento analogo da parte dell’ente previdenziale, chi propone di far pagare l’indennizzo al governo tunisino – di nazionalità tunisina è infatti l’aggressore di Zakir, ad oggi ancora latitante – e chi riassume il tutto in un classico “si stava meglio quando si stava peggio”:
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Oltre che sulla pagina Facebook del quotidiano livornese, commenti di tono apertamente razzista e xenofobo compaiono anche in calce agli articoli che riportano la notizia pubblicati dai siti dei principali quotidiani nazionali, tra i quali il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano:
Io però non ho capito come fa un omicidio ad essere considerato infortunio in itinere.
E poi se mi ammazzano mentre vado in ufficio mi pagano, se invece mi ammazzano mentre vado al bar la mia vedova si deve arrangiare. E se sono disoccupato? E se sono libero professionista? Pensionato? Mi sembra che la tutela degli infortuni in itinere sia da rivedere.
Il lavoro va tutelato in tutte le sue forme. Se non credi sia giusto l’indennizzo per chi subisce infortuni mentre va a lavorare puoi proporre di modificare l’articolo 35 della Costituzione italiana. Che poi non tutte le forme di lavoro riescano a godere alla stessa maniera dell’indennizzo questo non vuol dire che vada tolto, anzi: va esteso.
Ma non è che t’è venuto in mente che al bar ci vai per divertirti per tua libera scelta, e al lavoro ci vai per campare e per contratto?
E perché un omicidio in itinere dovrebbe essere trattato diversamente da un incidente stradale in itinere? Buona parte delle pratiche Inail riguarda e ha sempre riguardato infortuni in itinere (alla faccia dei commenti stupidi “se era italiano…”)
Oggi con la vicenda di questo vitalizio improvvisamente son diventati tutti giuslavoristi. Via, siate sinceri ed ammettete che siccome era extracomunitario vi sta sulle scatole anche da morto.
Chissà chi li ha istigati i commenti razzisti, eh?!
Perché censurate i commenti??? Siete prezzolati dalla giunta comunale??? Ho semplicemente affermato che ad istigare l’opinione pubblica è la giunta pisana per l ‘intervento politico che c’è sicuramente stato in questa vicenda. Mi pare ci sia qualcuno che si sia dato da fare al posto di vedova e figli. Sindaco, partito, sindacato oppure sono io che mi sbaglio???
Se considerate queste come affermazioni razziste allora siete voi ad avere problemi, disturbi da politicamente corretto.