Si chiamano Piaceri Proletari e vengono da Firenze i vincitori dell’edizione 2014 del contest musicale veramente acustico. Un’edizione che ha riscosso grande successo riempiendo il Cantiere Sanbernardo per le 4 serate eliminatorie e per il gran finale di sabato 29 novembre. paginaQ, mediapartner dell’evento, vi ha raccontato i gruppi che hanno partecipato alla gara: sul nostro canale Youtube potete vedere le videointerviste che abbiamo girato. Oggi invece ci concentriamo sui vincitori, per questo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Matteo, cantante dei Piaceri Proletari.
Cominciamo con un classicone, ve lo aspettavate?
Non abbiamo partecipato per vincere, ci piaceva l’idea di suonare in una chiesa sconsacrata, un luogo con un’acustica molto particolare. Le chiese sono da sempre luoghi nei quali si suona molto, musica anche molto bella. A vincere non ci pensavamo nemmeno, forse è stato proprio questo ad aiutarci, il fatto di essere molto rilassati.
Ci parli del vostro progetto?
I Piaceri Proletari esistono da circa due anni. Prima ognuno di noi ha avuto altre esperienze, io e Giulio ad esempio suonavano insieme nei Nobel, una band post-punk, rock con sonorità psichedeliche, principale ispirazione i Supergrass. Purtroppo abbiamo deciso di smettere quando poi è arrivata l’ondata di gruppi indie-rock, non esattamente un gran tempismo. Rispetto a quello che facciamo adesso, le radici affondano nei nostri ascolti: swing, dixieland, il jazz anteguerra, il blues e il folk italiano, ma anche il liscio e la musica popolare. Siamo alla ricerca di un suono più povero, meno costruito.
Perché avete scelto di venire a Senza Filo?
C’è stato consigliata come una manifestazione molto particolare. I Piaceri Proletari nascono come gruppo di musica acustica. Abbiamo cominciato a suonare per la strada. Ad un certo punto abbiamo anche iniziato ad esibirci in quelli che Marc Augé definisce non luoghi: la tranvia, un ufficio postale, un benzinaio. Posti che non sono frequentati in quanto luoghi di aggregazione ma semplicemente perché le persone sono obbligate a passarci. Poi siamo cresciuti e abbiamo dovuto cominciare ad utilizzare gli amplificatori. Quindi in un certo senso venire a Senza Filo ci ha permesso di tornare alle origini.
L’elenco dei premi che vi siete aggiudicati è lungo e comprende: due giorni di registrazione allo studio Westlink di Cascina, la grafica per il demo creata da Daff Grafic, una data al Cantiere Sanbernardo in occasione della presentazione dell’edizione 2015 del contest, un cactus, l’apertura di un concerto a Marea festival 2015, una medaglia di cioccolato artigianale offerta dalla pasticceria San Martino 82. Cosa è che vi fa più piacere?
Ci fanno tutti piacere, ovviamente la registrazione ci fa molto comodo. Anche se non finirà nel prossimo disco, tornerà molto comoda anche in funzione della partecipazione a nuovi concorsi, magari il premio Ciampi.
Sull’account Soundcloud di Senza Filo potete ascoltare le registrazioni audio delle varie serate.